News 2015
Gnecchi: innovazione e ricerca in una nuova legge specifica
“Una legge ad hoc su ricerca e innovazione, per inserire il modello produttivo locale in uno spazio internazionale aperto alla diffusione delle tecnologie e delle conoscenze, alla formazione di reti e distretti qualificati e di incubatori”: così l’assessora provinciale all’Innovazione Luisa Gnecchi definisce il nuovo disegno di legge, che fa capo al suo Assessorato e a quello dell’assessore Otto Saurer, preannunciato ieri dal presidente Durnwalder.
L’economia altoatesina necessita di mezzi ulteriori e di priorità tematiche, alla scelta delle quali devono partecipare anche le imprese. “Quale obiettivo strategico nel medio termine – conferma Luisa Gnecchi – la Giunta individua un innalzamento della spesa pubblica complessiva per innovazione ricerca e sviluppo che deve investire nella stessa misura sia la ricerca scientifica (università e centri di ricerca) che la ricerca e innovazione svolta dalle imprese o da queste in collaborazione con gli enti di ricerca.”L’assessora titolare delle competenze su innovazione e ricerca ricorda che già la legge provinciale 4/97 è da considerarsi legge di incentivazione diretta alle imprese per eccellenza: i relativi nuovi criteri che incidono sul know-how sono già in fase di applicazione. In aggiunta a ciò si è ritenuto opportuno prevedere un ulteriore strumento, ossia una legge ad hoc su ricerca e innovazione, “che conferisca una spinta all’innovazione a beneficio delle aziende e del territorio e inserisca il modello produttivo locale in uno spazio internazionale aperto alla diffusione delle tecnologie e delle conoscenze, alla formazione di reti e distretti qualificati e di incubatori”, spiega l’assessora Gnecchi. Il disegno di legge “nasce dalla convinzione che senza la nascita di una efficace cultura dell’innovazione e di un terreno di ricerca fertile nonché senza un investimento in cervelli – continua l’assessora Gnecchi – l’economia altoatesina non sia in grado di rimanere concorrenziale.”
Pertanto il disegno di legge si preoccupa in primis di favorire uno scambio intensivo tra imprese e istituti di ricerca in tutte le discipline scientifiche e della creazione di posti di lavoro qualificati. Tra gli strumenti operativi figura il futuro centro direzionale per l’innovazione, che si baserà sulla trasformazione del BIC attuale in nuova società mista articolata su tre direttrici: incubatore (creazione di nuove imprese), transfer tecnologico (centri di ricerca e di competenza, laboratori, consulenza alle aziende), cluster (creazione di reti di aziende e distretti). “La nuova società opererà in stretto contatto con gli enti di ricerca e innovazione e favorirà inoltre il marketing territoriale per rendere il territorio altoatesino più attrattivo ad insediamenti e investimenti provenienti da fuori provincia”, conclude Gnecchi.
pf