Giornata dell’Autonomia 2014

News 2015

Geologi in convegno: confronto sul management del rischio

Il convegno dei geologi ospitato oggi da Castel Mareccio, a Bolzano, ha avuto come tema centrale il management del rischio idrogeologico. “Si tratta”, spiega il presidente Durnwalder, “si promuovere uno scambio di conoscenze tra geologi e tecnici nel campo dell’analisi del rischio e delle misure di protezione, in modo da garantire il massimo tasso di sicurezza sulle strade altoatesine”. “Ecco perché”, ha sottolineato l’ass. Mussner nel corso del convegno, “una parte consistente del budget provinciale per il settore strade è utilizzato per l’attuazione di interventi di messa in sicurezza”

Le aree montane come l’Alto Adige sono da sempre soggette a rischio di eventi naturali quali la caduta di massi o le frane: per questo motivo, già da quasi un decennio il Dipartimento provinciale per i Lavori pubblici promuove annualmente un convegno di esperti in geologia, chiamati ad analizzare questi fenomeni e a valutare le migliori misure di sicurezza. In questa occasione, si sono riuniti oggi a Castel Mareccio, sede del convegno 2005, organizzato in collaborazione con la Camera dei Geologi del Trentino Alto Adige, circa 150 geologi e tecnici, che hanno affrontato il tema del “Management del rischio”. Nel corso della giornata sono state indagate diverse questioni, quali la tipologia dei pericoli presenti, la possibile definizione dei punti di rischio, l’opportunità di determinate misure preventive.

Il direttore del Servizio strade Paolo Montagner e quello della Ripartizione Infrastrutture Valentino Pagani, insieme al direttore dell’Ufficio provinciale Geologia e Prove materiali Ludwig Nössing, hanno presentato le misure di contenimento del rischio idrogeologico in Alto Adige. In particolare, sono state portate ad esempio la strada della val d’Ega, minacciata da caduta massi, la cui sicurezza sarà garantita da due gallerie, e la statale del Brennero nei pressi di Campodazzo, dove pure verrà realizzato un tunnel.

Nella successiva tavola rotonda tra geologi, tecnici, giuristi, esperti assicurativi e responsabili decisionali, dedicata alla responsabilità giuridica, sono stati poi presi in considerazione tre tipi di rischio: quello calcolabile e misurabile, quello accettabile, solo in parte prevedibile con precisione, e quello residuo, racchiudibile nei concetti di “caso” o “destino”. “Una discussione importante”, spiega Nössing, “in quanto in un caso come, per esempio, la caduta massi, è necessario individuare un responsabile, se questo rischio era prevedibile ed evitabile”. “Secondo i giuristi, però”, prosegue Nössing, “un rischio residuo è sempre presente, in una terra montana come la nostra, e ciò nonostante le migliori misure di sicurezza”. Secondo gli esperti, tuttavia, le analisi del rischio, i monitoraggi e gli interventi di messa in sicurezza svolti negli ultimi anni si sono dimostrati efficaci, “tanto più”, spiega l’assessore Mussner, “che ogni anno vengono investiti a questo scopo circa 20 milioni di euro”.

MC


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