News 2015
"Mercato del lavoro flash" analizza gli effetti in Alto Adige dell'allargamento UE un anno dopo
Agli effetti sul mercato del lavoro altoatesino del primo anno dall'allargamento dell'Unione europea è dedicato l'ultimo numero di "Mercato del lavoro flash", l'osservatorio privilegiato a cura della Ripartizione provinciale Lavoro. Queste nuove adesioni non hanno provocato grandi modifiche nella situazione del mercato occupazionale altoatesino.
Il numero di luglio di "Mercato del lavoro flash", edito dalla Ripartizione provinciale Lavoro, prende in esame gli effetti sul mercato altoatesino dei primi 12 mesi dopo l'allargamento dell'Unione europea. Un anno fa, come noto, Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Cipro, Malta, Lettonia, Estonia, Lituania e Slovenia sono diventati membri dell’Unione Europea.Tuttavia, gli effetti di quest’adesione non sono stati quasi avvertiti dal mercato altoatesino. Dal 1998, infatti, le forze lavoro provenienti da questi Paesi sono cresciute mediamente del 17,5% annuo, mantenendo invariata questa tendenza anche per il 2004, indipendentemente dal loro ingresso nell’Unione Europea. La presenza dei nuovi cittadini europei si riscontra particolarmente nel settore agricolo e alberghiero. È importante notare che nel 1998, durante il periodo del raccolto, il rapporto tra cittadini stranieri e italiani era di 2:1. Sei anni dopo, nel 2004, tale rapporto era invertito.
Anche dopo l’ingresso nell’Unione Europea, la crescita occupazionale è continuata come negli anni precedenti. La percentuale di forze lavoro provenienti dai nuovi Paesi membri è aumentata rispetto al livello occupazionale complessivo. Lo scorso anno i lavoratori di questi Paesi sono saliti al 3,4% (5.800 su 171.200) del totale degli occupati. Nel 2003 invece erano ancora il 2,9% (5.000 su 169.600). Osservando la suddivisione per sessi, dal 1998 non si è verificato pressoché alcun cambiamento (54% di uomini e 46% di donne).
In allegato: l'ultimo numero di "Mercato del lavoro flash".
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