News 2015
Durnwalder sull'entrata in guerra dell'Italia novant'anni fa
Il 23 maggio 1915 l'Italia dichiarò guerra alla monarchia austroungarica. L'allora regio Tirolo, che si estendeva da Kufstein al lago di Garda, divenne un aperto teatro di guerra, che si concluse con l'annessione dell'attuale Alto Adige all'Italia. Di seguito la nota del presidente della Provincia Luis Durnwalder a 90 anni dall'inizio della Grande guerra. "Il ricordo degli eventi bellici, il superamento dell'immagine del nemico e la riflessione sono irrinunciabili per assicurare una pacificazione duratura", sottolinea Durnwalder.
Durnwalder ricorda che "la dichiarazione di guerra consegnata novant'anni fa avviò la più grande trasformazione nella storia dell'Alto Adige." L'annessione del Tirolo del sud all'Italia dopo una guerra cruenta e terribile - che oltre alle migliaia di vittime colpì anche anziani, madri e figli in lotta per sopravvivere nel quotidiano - ha significato per i tirolesi a sud del Brennero "l'addio alla madrepatria. Un addio - continua Durnwalder - che sotto molti aspetti è stato doloroso e ha contribuito in maniera notevole alla costruzione e all'identificazione di nemici."Novant'anni dopo il presidente Durnwalder rimarca che "se non si conosce quella gerra non si può capire la storia del Tirolo e quindi l'attuale realtà. Il ricordo degli eventi bellici, il superamento dell'immagine del nemico, lo scambio di esperienze e la riflessione sono irrinunciabili per assicurare una pacificazione duratura." Durnwalder fa notare però che ancora oggi le generalizzazioni e i pretesti creati per alimentare i pregiudizi rischiano di intaccare la pacifica convivenza e il dialogo tra i gruppi linguistici: "Vecchi stereotipi di pensiero hanno per troppo tempo ostacolato la pace nella nostra terra. Impegnamoci perciò ad andare incontro e ad accogliere le persone, per confermare quell'Alto Adige modello di successo alla cui costruzione tutti hanno contribuito", conclude Durnwalder.
pf