News 2015
Carne di qualità, un'opportunità da sfruttare per gli allevatori altoatesini
L'impatto delle grandi modifiche introdotte dalla riforma della politica agraria comunitaria sui produttori di carne altoatesini, e le nuove opportunità da sfruttare. Questo il tema di un convengo che si è svolto presso la Scuola provinciale professionale per l'agricoltura e l'economia domestica "Salern".
Dell'argomento hanno discusso allevatori, medici, macellai e ristoratori. Al convegno ha partecipato anche l'assessore provinciale all'Agricoltura Hans Berger, il quale, nell'analizzare le opportunità offerte da quella nicchia di mercato rappresentata dalla carne di qualità, ha puntato la propria attenzione sulla riforma della politica agraria dell'Unione Europea. "Sul mercato si stanno creando nuovi spazi da sfruttare - ha spiegato Berger - la novità principale è rappresentata dall'eliminazione dei premi di produzione, un fatto che consente di pianificare nuove strategie. Da questo punto di vista la produzione di carne di elevato livello qualitativo è un'opportunità che l'agricoltura di montagna non può lasciarsi sfuggire".Il mercato altoatesino, costituito non solo dai 400mila abitanti, ma anche dai 24 milioni di persone che nel corso dell'anno pernottano in Alto Adige, e la strutturazione dell'agricoltura di montagna a livello locale, fanno sì che le condizioni ideali per uno sviluppo di successo ci siano. "Ma una cosa deve essere chiara - ha sottolineato Berger - gli allevatori devono rendersi conto che una carne non è di qualità solo perchè viene prodotto in Alto Adige. Occorre definire e rispettare degli standard qualitativi elevati, e diversificare la produzione altoatesina dal resto dell'offerta presente sul mercato. Altra condizione importante: gli allevatori non devono preoccuparsi solo dei propri bisogni e delle proprie necessità, ma devono tenere sempre nella dovuta considerazione il cliente".
La riforma della politica agraria comunitaria prevede un notevole sostegno per i programmi di sviluppo improntati alla qualità, e, secondo l'assessore provinciale all'agricoltura, ciò significa incentivare la tutela, e in certi casi la riscoperta, delle razze tipiche altoatesine. "Anche su questo punto - ha concluso Berger - si gioca il futuro dell'agricoltura di montagna"
mb