News 2015
La Provincia sulla sistemazione della famiglia Sinti a Vadena
L’Assessorato alla sanità e politiche sociali della Provincia prende posizione in merito alla sistemazione della famiglia Sinti nel territorio del Comune di Vadena: si respingono le critiche e si ricorda tra l'altro che la soluzione individuata ha carattere temporaneo e che la Provincia intende condurre una verifica sulla difficile realtà abitativa dei Sinti e dei Rom in Alto Adige, insieme a tutte le istituzioni e associazioni che possono contribuire all’individuazione di soluzioni soddisfacenti.
Nella nota l'Assessorato alla Sanità e Politiche sociali ricorda che il gruppo familiare Sinti degli Zeni - circa 40 persone - si è trasferito da una settimana dall'area di Castel Firmiano ad un terreno di proprietà del comune di Vadena a causa del risanamento della discarica.
"L’ufficio provinciale responsabile per la programmazione - così la presa di posizione dell'Assessorato - da due anni si è preoccupato di cercare una sistemazione insieme al Comune di Bolzano ed alla Comunità comprensoriale Oltradige Bassa Atesina e dopo molte possibilità non realizzabili si è individuata l’attuale soluzione provvisoria. Agli amministratori pubblici è chiaro che non si tratta certo della soluzione ideale, ma di un passaggio che permette di cercare con calma una sistemazione più ottimale.
Le tesi avanzate negli ultimi giorni dalla Caritas, dall’Associazione per i popoli minacciati e dai Verdi che si tratti anche di una sistemazione inficiata da una mentalità di scarso rispetto e da altre motivazioni negative e che il nucleo familiare Sinti sia lasciato solo nell’attuale sistemazione e sia messo in disparte, richiedono precisi chiarimenti attraverso le seguenti considerazioni:
- l’attuale sistemazione, come detto, non è definitiva e rappresenta almeno per un tempo determinato una soluzione accettabile con condizioni igieniche non contestabili, visionata insieme al capofamiglia dei Sinti; gli abitanti sono stati coinvolti nella pianificazione e il capofamiglia in un colloquio personale con l’amministrazione provinciale si è espresso positivamente sulle condizioni di sistemazione. Sia permesso chiedere se le persone che criticano abbiano anche parlato con le persone interessate o ne discutano soltanto.
- Da mesi la Comunità comprensoriale Oltradige Bassa Atesina cerca di organizzare il necessario sostegno per garantire l’integrazione scolastica dei bambini e per creare le condizioni che consentano agli adulti in grado di lavorare di continuare ad esercitare la loro attività.
- L’amministrazione provinciale verificherà prossimamente la difficile situazione abitativa dei Sinti e dei Rom in Alto Adige, insieme a tutte le istituzioni e associazioni che possono contribuire all’individuazione di soluzioni soddisfacenti. La competente sezione della Consulta provinciale per l’assistenza sociale, nel quale sono rappresentati anche l’Istituto per l’edilizia sociale, la Caritas e i Comuni, è chiamata ad esprimersi anche in merito alle direttive per la creazione dei campi nomadi e alle singole soluzioni abitative per Sinti e Rom, e porterà pertanto all’attenzione della Giunta provinciale le relative proposte risolutive."
Nonostante la soluzione non sia certamente ottimale e dopo le critiche da parte di diverse associazioni, alla Comunità comprensoriale Bassa Atesina va il ringraziamento dell’Assessorato provinciale alla Sanità e politiche sociali per l’impegno dimostrato. Al nucleo familiare Zeni - conclude la nota - va la piena solidarietà, nella speranza che la comunità familiare possa ora ambientarsi nell’attuale sistemazione temporanea.
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