Giornata dell’Autonomia 2014

News 2015

Il modello Tagesmütter: una professione al femminile

Aiutare a conciliare i tempi del lavoro con quelli della famiglia. E' questo il compito principale delle Tagesmütter. Il percorso formativo, dal punto di vista sia pedagogico che organizzativo, di queste assistenti domiciliari all'infanzia è ora contenuto in un volume presentato questa mattina alla stampa.

Si intitola "Il modello Tagesmütter - una professione al femminile per l'infanzia, dalla formazione alla cooperazione sul territorio" il libro presentato dal Presidente della Giunta provinciale Luis Durnwalder, e dalla Direttrice del servizio Fse Barbara Repetto Visentini. Il volume descrive i contenuti del corso di formazione per diventare Tagesmütter, la metodologia seguita, le leggi di riferimento, il profilo professionale, l'organizzazione del servizio e la sua storia. Una base importante per riflettere sull'esperienza accumulata dal 1996, anno di nascita delle Tagesmütter, in poi, e per impostare un percorso di sviluppo futuro. Questo profilo professionale rappresenta per l'Alto Adige una grande opportunità occupazionale per le tante donne che vogliono conciliare lavoro e famiglia, e una risorsa per tutte quelle famiglie che cercano servizi all'infanzia che rispondano alle proprie esigenze. Le operatrici lavorano in casa propria, in strutture gestite dalla cooperativa di riferimento, oppure nei cosiddetti "nidi aziendali", e si occupano della cura e dell'educazione di bambini compresi tra gli 0 e gli 11 anni. Ogni Tagesmütter, in casa propria, può occuparsi al massimo di 6 bambini. La cooperativa "Casa Bimbo" conta più di 100 socie che si prendono cura di quasi 420 bambini.

"Solo in Alto Adige - ha commentato il Presidente Durnwalder - esiste questa figura professionale. Si tratta di una novità assoluta per l'Italia. Il ruolo delle Tagesmütter è particolarmente importante, in quanto aiutano a conciliare il lavoro con la famiglia, operazione non sempre facile. Il nostro modello, che si è basato su quanto si fa già da anni nei paesi dell'area germanica adattandolo alle esigenze locali, potrà essere esportato anche in altre regioni e province italiane. Per quanto riguarda il futuro, dovremo concentrare la nostra attenzione sulla situazione assicurativa e contributiva delle Tagesmütter, in modo da garantire loro una pensione". "Questo volume è molto importante - ha ribadito la Direttrice del servizio Fse Barbara Repetto Visentini - in quanto rappresenta una sorta di modello dal punto di vista pedagogico e organizzativo. Si inserisce tra l'altro perfettamente nella strategia europea di sostegno alle politiche indirette di aiuto alle famiglie. Entro il 2010, infatti, l'obiettivo della Ue è quello di dare la possibilità al 33% dei bambini compresi tra gli 0 e i 3 anni di essere ospitati in strutture pubbliche del genere".

mb


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