News 2015
Piani delle zone di pericolo a Cortaccia e Vipiteno, ok della Giunta
Via libera della Giunta provinciale ai piano delle zone di pericolo di Cortaccia e Vipiteno. Hochgruber Kuenzer: "Garantiscono sicurezza alla popolazione e linee guida nella pianificazione"
Altri due Comuni, Cortaccia e Vipiteno, hanno completato la valutazione delle situazioni di pericolo sul territorio di propria competenza e predisposto i relativi piani per uno sviluppo in sicurezza. I due documenti, sottoposti all’esame della Giunta provinciale dall’assessora allo sviluppo del territorio e del paesaggio Maria Hochgruber Kuenzer, sono stati approvati nella sua recente seduta (17 novembre). Garantire la massima sicurezza possibile dai rischi di, caduta valanghe, frane o smottamenti nelle zone residenziali e sulle infrastrutture dei comuni dell'Alto Adige. Questo l’obiettivo principale per ogni Comune che si dota del piano delle zone di pericolo per costruire su aree sicure ai sensi delle indicazioni della protezione civile e conoscere quali insediamenti e infrastrutture possano essere protetti con adeguati interventi, in base a precisi parametri. "Con misure ed interventi mirati le aree a rischio possono essere messe in sicurezza, un aspetto di rilievo per l'Alto Adige dove le aree edificabili sono molto limitate", sottolinea l'assessora Hochgruber Kuenzer. Tutti i 116 Comuni altoatesini hanno già avviato il processo di predisposizione del piano delle zone di pericolo. Finora 57 Comuni si sono già dotati di piano, pari al 49% del totale dei comuni ma al 69% della popolazione. Nel 2020 sono stati approvati i piani di altri Comuni, tra questi quelli di Sarentino e Nova Ponente. Il base alla nuova legge territorio e paesaggio, tutti Comuni dovranno aver predisposto questi piani entro la metà del 2022, ovvero entro 2 anni dall’entrata in vigore della legge, avvenuta il 1° luglio 2020. La Provincia sostiene i Comuni in questo processo finanziando l‘80% dei costi per la predisposizione dei piani.
Cortaccia: importante controllo versanti
Il territorio di Cortaccia è connotato da varie pareti rocciose, in particolar modo sul versante a monte rispetto al centro del paese, dalle quali possono verificarsi caduta massi o smottamenti. Queste essere sottoposte a particolari controlli. Grazie alla realizzazione di varie reti di contenimento il pericolo è già stato minimizzato. Altri punti da tenere sotto controllo sono, dal punto di vista geologico, alcuni tratti fuori dall’abitato lungo le strade provinciali 161 e 126, che si snodano lungo versanti rocciosi dove sono situati masi singoli, come il “Freisingerhof”. Questo maso è stato distrutto a causa di una caduta di massi. Nel frattempo l’area è stata posta in sicurezza. Dopo l’alluvione del 2001, grazie alla realizzazione di opere idrauliche sono stati messi in sicurezza anche alcuni corsi d’acqua. Con gli interventi e le opere realizzate Cortaccia non presenta più grandi zone di grave pericolo, identificate come zone rosse.
Vipiteno: zone rosse per pericolo valanghe
Nel comune di Vipiteno il piano delle zone di pericolo indica come zone rosse, ad altro rischio, quelle dove in passato sono cadute le valanghe Goglmahd e Riederbergalm. Altre due aree interessate da valanghe, Schneider e Plattner, sono state invece classificate come zone blu. Un altro fattore di rischio è costituito dal pericolo di movimento rocce, in particolar modo lungo la strada statale, nonché da possibili eventi di piena. Accanto al fiume Isarco, il territorio è interessato dal rio di Mareta e dal rio di Vizze. Sono stati realizzate varie misure per porre in sicurezza il centro abitato. In caso di eventi meteo di una certa entità possono verificarsi, però fenomeni di trasporto materiale a valle con difficoltà di deflusso.
Zone e gradi di pericolo
I piani delle zone di pericolo prevedono una suddivisione del territorio comunale in 4 aree, contraddistinte da diversi colori che rappresentano altrettanti diversi gradi di rischio. La zona grigia è considerata sicura, nella zona gialla (H2) il pericolo è limitato, nella zona blu (H3) sono necessarie delle misure di protezione, mentre nelle zone rosse (H4) il rischio è consistente. In quest'area è di fatto vietato abitare e lavorare, e non possono essere realizzate neppure strutture per il tempo libero. Le misure per la prevenzione o la riduzione dei rischi dovuti ad eventi naturali sono differenziate secondo il grado e la natura del rischio accertato.
jk