News 2015
Contributi ad affittacamere, adeguati i criteri
Via libera della Giunta provinciale all’adeguamento dei criteri per i contributi agli affittacamere. Fissati i limiti qualitativi, temporali e di budget.
L’assegnazione di contributi a persone o imprese familiari cha affittano camere e appartamenti viene regolata ex novo. La Giunta provinciale ha approvato oggi (13 ottobre) una serie di adeguamenti dei criteri d’incentivazione. "In questi ultimi anni si è registrato un incremento eccessivo della richiesta, tale da rendere necessarie delle limitazioni", fa presente l’assessore al turismo Arnold Schuler che punta a incentivare anche il livello di qualità. "I contributi agli affittacamere previsti potranno essere liquidati solo se, a investimento concluso, per le stanze o gli appartamenti destinati all’affitto si raggiunge una classificazione di almeno tre soli", precisa l'assessore.
Escluse zone turistiche sviluppate e Bolzano
Possono avvalersi dei contributi i soggetti, iscritti alla Camera di Commercio, che affittano camere o appartamenti, che non esercitino anche l’attività ricettiva ai sensi delle norme in materia di esercizi pubblici e della disciplina dell'agriturismo. In caso di subentro nell’impresa familiare, può fare richiesta di contributo il titolare anche se di età inferiore ai 40 anni. Non possono essere concesse incentivazioni agli esercizi situati nelle zone turistiche fortemente sviluppate o nella città di Bolzano.
Tetto di 40.000 euro in 5 anni
L’adeguamento dei criteri alle nuove esigenze prevede, tra l’altro, che nell’arco di 5 anni possano essere concessi contributi per un massimo di 40.000 euro per richiedente rispettando certi limiti. Ovvero, per la ristrutturazione, l’ammodernamento e il restauro di camere per ospiti ed appartamenti per ferie, è previsto un contributo massimo di 5.000 euro a camera o di 10.000 euro ad appartamento. Sono ammessi a contributo anche gli investimenti relativi a lavori e all’acquisto di attrezzature ed arredamenti per i locali ad esclusivo utilizzo degli ospiti. Per le consulenze e la formazione attinenti l’attività il limite massimo di spesa ammessa non può superare i 10.000 euro all’anno. Per gli investimenti e per la formazione potrà essere presentata rispettivamente una domanda di contributo per tipo nell’arco di 3 anni.
np