News 2015
Decise ulteriori aperture per i servizi semiresidenziali
La Giunta ha deciso oggi, su proposta dell’assessora Deeg, l’alleggerimento dell’obbligo delle mascherine, così come la collaborazione dei volontari nei servizi semiresidenziali.
Due settimane fa la Giunta provinciale aveva deciso l’allentamento di alcune restrizioni per le residenze per gli anziani ed altri servizi residenziali, oggi (14 luglio) l’esecutivo ha deciso di ridurre le limitazioni per i servizi semiresidenziali. Secondo l’assessora alle politiche sociali, Waltraud Deeg, si tratta di un’importante attualizzazione della delibera approvata il 19 maggio scorso.
"L’andamento dei dati relativi all’infezione è positivo e quindi consente di ridurre ulteriormente alcune limitazioni nella quotidianità di persone che si trovano in situazioni difficili e quindi di tornare ad una maggiore normalizzazione della loro quotidianità”, afferma Deeg.
I servizi semiresidenziali si rivolgono ad anziani, disabili, minori, donne vittime di violenza, persone senza fissa dimora e profughi. In linea di massima in questi ambiti trovano applicazione le norme della legge provinciale 4/2020. L’alleggerimento delle restrizioni riguarda in primo luogo l'impiego di praticanti e di volontari che ora è nuovamente possibile previa formazione e senza limitazioni d’età.
Strutture abitative per minori equiparate alla famiglia
In quanto la situazione epidemiologica è costantemente migliorata e risulta attualmente stabile, la convivenza tra gli utenti è ora equiparata a quella dei membri di un nucleo familiare convivente. Si applicano quindi le misure generali di prevenzione alla diffusione del virus Covid-19 stabilite a livello provinciale senza obbligo di mascherina nella vita quotidiana per i minori. Si raccomanda in ogni caso, sia per gli utenti che per gli operatori, di minimizzare sempre il rischio mantenendo un’accurata igiene personale, evitando possibili contatti e avvicinamenti prolungati ed utilizzando degli spazi aperti. Questa regola sarà rivalutata qualora la situazione epidemiologica dovesse nuovamente peggiorare.
Assistenza domiciliare: eliminato l’obbligo della mascherina FFP2
Il settore dell’assistenza domiciliare è uno di quelli che è rimasto operativo anche nella fase acuta del Coronavirus assicurando importanti servizi per numerose persone in tutto il territorio provinciale. “Gli operatori del servizio domiciliare in questo periodo hanno svolto un lavoro eccellente ed hanno rappresentato per molte persone un importante punto di riferimento. È quindi opportuno che anche in questo settore vengano introdotti ulteriori adeguamenti” afferma l’assessora. D’ora in poi è quindi sufficiente l’utilizzo di una mascherina chirurgica (la mascherina FFP” dovrà essere utilizzata solo in casi particolari). Inoltre, è prevista una specifica formazione per quei collaboratori che riprendono il servizio o lavorano per la prima volta nell’ambito dell’assistenza domiciliare. Possono essere progressivamente riaperte anche i centri diurni per l’assistenza domiciliare e le mense per gli anziani.
Ulteriori modifiche riguardano il servizio della consegna dai pasti a domicilio. Nella fase acuta l’attività dei volontari era stata limitata ora i volontari possono essere impiegati nel servizio senza limiti di età e in ogni caso devono essere opportunamente formati. Come già fissato nelle scorse settimane dalal delibera 469/2020 possono riprendere la loro attività anche i centri di assistenza diurna presenti nell’ambito delle strutture per anziani. Anche in questo caso è stato ridotto l’obbligo di utilizzo della mascherina, in modo tale che a seconda delle situazioni possano essere utilizzate me mascherine chirurgiche o quelle FFP2, laddove in precedenza vi era l’obbligo di utilizzare queste ultime.
Decade l’obbligo della netta separazione degli spazi per i servizi
Nel settore dei servizi semiresidenziali per persone disabili, con una malattia psichica o malattie legate alle dipendenze decade la stretta separazione dei servizi nell’ambito dei centri sociali. Ciò è possibile laddove è possibile adottare specifiche regolare (ad esempio bagni separati, orari scaglionati per le entrate e le uscite, piccoli gruppi con un team di operatori stabile). È ora possibile anche l’impiego di volontari e l’assolvimento di praticantati in tutti questi servizi. Con la delibera approvata oggi è stato inoltre reso nuovamente possibile l’utilizzo delle piscine e delle palestre interne. “Questi adeguamenti contribuiscono da un lato ad offrire nuovamente importanti servizi per la salute fisica degli utenti e dall’altro in questo modo si contribuisce in maniera importante alla qualità della vita delle persone assistite in queste strutture” aggiunge l’assessora Deeg.
Senza fissa dimora e profughi: nuovamente possibili inserimenti nei centri
Sono nuovamente possibili ammissioni nelle strutture di accoglienza per senza fissa dimora e richiedenti asilo sulla base di un test PCR negativo eseguito non più di 4 giorni prima. I servizi e le strutture di accoglienza si incaricano dell’organizzazione dei test PCR per le persone in corso di ammissione. Gli orari di apertura vengono definiti in accordo con il Dipartimento per la salute dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige. Nella distribuzione dei pasti e nel servizio mensa sono possibili sia la forma “classica” che la distribuzione di pacchetti di viveri per il pranzo.
fg