News 2015
Senato federale e nuove tariffe sanitarie discussi dal vicepresidente Di Puppo a Roma
Composizione del nuovo Senato federale e revisione delle tariffe sanitarie: questi i temi centrali discussi oggi (giovedì 4) a Roma nella seduta straordinaria della Conferenza delle Regioni e Province autonome. La posizione dell'Alto Adige è stata illustrata dal vicepresidente della Provincia Michele Di Puppo.
I presidenti delle Regioni e Province autonome, riuniti in seduta straordinaria per apportare il loro contributo al percorso delle riforme costituzionali, non hanno raggiunto ancora una posizione unitaria in materia di composizione del Senato federale. Due sono le opzioni in discussione: il Senato costituito con designazione diretta delle Giunte locali oppure un modello che elegga i 200 senatori a suffragio universale. La Provincia autonoma di Bolzano sarebbe rappresentata da due senatori (altrettanti per Trento), ma il vicepresidente Michele Di Puppo è intervenuto sottolineando che tale impostazione "sarebbe riduttiva per l’Alto Adige, in quanto va tenuto conto dell’esigenza delle rappresentanze linguistiche."Discorso aperto anche sulla presenza automatica dei Presidenti di Regioni e Province nel Senato federale, mentre c’è accordo sullo stralcio dell'incompatibilità per quanto concerne la possibilità di esponenti dei governi territoriali (presidenti, membri di giunta, sindaci) di candidarsi anche al Senato federale.
In tema di mobilità sanitaria, la Conferenza ha trovato un’intesa sull’incremento delle tariffe che tenga conto dell’andamento inflattivo. In particolare, per quanto riguarda la Provincia autonoma di Bolzano, si è riconosciuto il criterio di attribuzione di differenti tariffe in funzione dell'alta qualità della prestazione sanitaria: la tariffazione speciale è dettata dal fatto che i molti pazienti che giungono da fuori provincia costituiscono un costo per la comunità. La tariffa applicata in Alto Adige in tema di mobilità sanitaria sarà pertanto più alta della tariffa ordinaria.
La Conferenza ha inoltre espresso netta contrarietà al disegno di legge del governo sul controllo della prostituzione, "in quanto si è ritenuto - spiega il vicepresidente Di Puppo - che non costituisca un passo nel senso di una maggiore civiltà". Su alcuni punti – l’individuazione di appartamenti in cui esercitare la prostituzione, la responsabilità della sola prostituta e non dell’accompagnatore dal punto di vista sanzionatorio, l’obbligo del controllo sanitario imposto solo a una parte – la Conferenza ravvisa infatti una serie di violazioni dei principi dell’equità, della corresponsabilità e della riservatezza. Regioni e Province autonome hanno inoltre sottolineato che in materia esse stanno già facendo scelte autonome.
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