Giornata dell’Autonomia 2014

News 2015

Adeguamenti nelle prestazioni sociali

Alcune modifiche del regolamento relativo alle prestazioni sociali sono state approvate dalla Giunta provinciale nella sua ultima seduta.

La Provincia ha varato alcuni adeguamenti nelle prestazioni sociali

La Giunta provinciale ha approvato una serie di modifiche del regolamento di esecuzione del 2000 relativo all'assistenza economica sociale e al pagamento delle tariffe nei servizi sociali. Tra gli adeguamenti, quelli che considerano le borse di studio, gli indennizzi e la comproprietà nella base di calcolo delle prestazioni sociali. "Sono spesso confrontata con persone che fanno riferimento a prescrizioni poco chiare per il riconoscimento delle prestazioni sociali. Ora abbiamo analizzato a fondo le direttive per fare in modo di garantire un'applicazione ancora più mirata delle prestazioni", sottolinea l'assessora provinciale Martha Stocker. Una misura importante riguarda le borse di studio assegnate, che in futuro saranno detratte dal reddito familiare nel calcolo delle tariffe per le strutture sociali, ad esempio le case di riposo. Inoltre gli indennizzi per danni alle cose (come la ricostruzione di una casa distrutta da un incendio) saranno valutati nel patrimonio solo se non è dimostrabile che l'importo in denaro viene impiegato per eliminare il danno subito.

Un'altra modifica al decreto di armonizzazione prevede che nei casi di situazioni straordinarie e comprovate i familiari di primo grado possano essere esentati (anche parzialmente) dalla compartecipazione alle tariffe di cura. Inoltre, i buoni servizio per le persone non autosufficienti saranno fruibili non solo per le cure e i servizi domiciliari ma anche nel centri diurni, ad esempio per il bagno nel distretto sociale. Novità anche nell'assistenza economica sociale: la dimora stabile e ininterrotta per cittadini italiani, comunitari e profughi riconosciuti ai fini del beneficio delle prestazioni è portata da almeno 6 a 12 mesi. Un contributo per locazione e spese accessorie finora era previsto solo a chi non aveva alcuna comproprietà (anche minima) o usufrutto di un'abitazione, con la modifica al regolamento sono ammessi al contributo anche questi comproprietari, a patto che la loro quota non superi il 50%. Infine anche le persone a cui è stato offerto un alloggio a prezzo di canone sociale e lo rifiutano non hanno più diritto per cinque anni al contributo pubblico al canone di locazione. Finora questa disposizione valeva solo per rifiuto o revoca di alloggio negli immobili IPES.

   

 

 

 

 

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