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FEIS: spiegato il nuovo Fondo UE per investimenti strategici in Alto Adige

Quali opportunità offre all’Alto Adige il nuovo Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS)? A spiegarlo oggi (26 febbraio) ai rappresentanti di banche, Comuni, istituzioni e economia è stato direttamente Wilhelm Molterer, ad del FEIS e vicepresidente della Banca europea per gli investimenti (BEI), giunto a Bolzano su invito del presidente Arno Kompatscher.

Tanto pubblico a Palazzo Widmann per conoscere la nuova forma di finanziamento UE

Con questo fondo, che rappresenta uno degli elementi centrali della strategia dell'attuale Commissione europea, il Presidente della Commissione Juncker vuole riportare la crescita in Europa dopo anni di crisi e stimolare competitività e investimenti importanti per il futuro. Da subito infrastrutture strategiche per l’Alto Adige possono essere finanziate con il FEIS. "Era importante trovare nuove strade per rilanciare la capacità di investimento, perché senza un capitale di rischio lo sviluppo del settore economico resta sotto la media", ha detto il presidente Kompatscher aprendo i lavori del convegno a Palazzo Widmann. L'obiettivo del FEIS è quindi sostenere quegli investimenti strategici che il mercato da solo non riesce a finanziare. Per farlo punta a mobilitare finanziamenti privati. In concreto il FEIS sarà costituito e gestito all’interno della BEI, ha una dotazione finanziaria di 21 miliardi di euro composta da una garanzia di 16 miliardi proveniente dal bilancio UE e una componente di 5 miliardi di risorse della BEI. Quest’ultima fa leva sui fondi e sulla garanzia FEIS per attrarre risorse aggiuntive per 315 miliardi di euro, destinate a investimenti in infrastrutture strategiche per l’energia, il digitale e il sociale, i trasporti e l’innovazione nonché l’accesso al finanziamento per piccole e medie imprese.

"Già nel secondo semestre 2015 la BEI ha finanziato oltre 40 progetti grazie alle garanzie del FEIS. Progetti che hanno creato investimenti per 67 miliardi di euro", ha spiegato tra l’altro Molterer, già vicecancelliere austriaco e ministro delle finanze. Tra questi figura l’acquisto di Trenitalia di nuovi treni regionali per un importo di 300 milioni di euro. Partner in Italia del FEIS è la Cassa depositi e prestiti. Il sostegno alle PMI in Europa è vitale per garantire il dinamismo futuro delle economie, nonché come fonte primaria per la creazione di posti di lavoro, per questo un quarto della dotazione finanziaria di partenza del FEIS (5 miliardi di euro su 21) è destinato a sostenere l’accesso ai finanziamenti per le piccole e medie imprese, ha aggiunto l’ad Molterer.

Possono richiedere i finanziamenti del FEIS gli organismi di qualsiasi dimensione. Le piccole e medie imprese (con massimo 250 dipendenti) e le società a media capitalizzazione (massimo 3mila dipendenti) possono presentare richiesta attraverso le istituzioni partner locali in tutta l’UE. Le operazioni del FEIS si svolgono all’interno della BEI e sono previsti ampi criteri di ammissibilità per i prodotti e i settori. Il FEIS riguarda gli investimenti in tutta l’UE e non è programmata una ripartizione degli stanziamenti per settori o aree geografiche: il FEIS si basa sulla domanda e sostiene progetti svolti in qualsiasi parte dell’UE, inclusi quelli transfrontalieri, tutti valutati in base ai meriti. La BEI monitora e misura i risultati e l’impatto del FEIS durante e dopo la fase di attuazione, concentrandosi in particolare sull'impatto che i progetti avranno sulla crescita e l’occupazione. 

Nel convegno il quadro operativo della BEI è stato illustrato da vicecapo divisione Alessandro Izzo, mentre Alessandro Gargani del Fondo europeo per gli investimenti ha spiegato il ruolo del FEI e Martina Colombo della Cassa depositi e prestiti si è soffermata sul lavoro dell'istituto come promotore nazionale. Le conclusioni sono state affidate all'europarlamentare Herbert Dorfmann. 

 

 

pf

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