Giornata dell’Autonomia 2014

News 2015

Cooperative di consumo, rafforzare la rete locale

Sviluppare i servizi di vicinato, creare una rete forte tra cooperative di consumo, incentivare la collaborazione con i produttori locali, prendere spunto dalle esperienze positive maturate nelle realtà confinanti: questo il "cuore" di un progetto avviato nel 2013 in Alto Adige e che sta ora per entrare nella seconda fase.

Il direttore di Dipartimento, Paolo Montagner, durante l'incontro con le cooperative di consumo

“La crisi economica – sottolinea l’assessore Christian Tommasini – da un lato mette in difficoltà i modelli tradizionali di consumo, ma dall’altra offre nuove opportunità che dobbiamo essere in grado di sfruttare. Vi è una fetta di mercato sempre più importante che guarda al concetto di km zero, ai prodotti bio, al consumo etico, equo e solidale: riteniamo che rafforzare la rete già presente dei produttori locali possa portare grandi vantaggi, ed è per questo motivo che sosteniamo il progetto che punta a implementare ulteriormente la collaborazione tra le comunità, i produttori locali e la cooperazione, in particolare quella di consumo”.

L’idea ha preso il via oltre due anni fa proprio per affrontare una situazione non semplice sul territorio altoatesino, in maniera particolare per quanto riguarda le zone periferiche. Da un’indagine del 2011, infatti, era emerso che vi erano ben 400 punti vendita a rischio chiusura, e che diverse ricerche di mercato sconsigliavano di investire nel settore del commercio in determinate aree della Provincia. Partendo da questi presupposti, Federazione Raiffeisen, Bauernbund, Confcooperative e Legacoopbund, con il sostegno dell’assessorato alla cooperazione, hanno avviato una partnership che si è data come primo compito quello di scattare una fotografia della situazione esistente e di elaborare proposte di sviluppo.

Oggi (13 gennaio) è stato tracciato un bilancio dei primi due anni di attività del progetto nel corso di una riunione alla quale ha partecipato, oltre ai vertici delle organizzazioni coinvolte, anche il direttore di Dipartimento, Paolo Montagner. Sino ad oggi sono stati acquisiti una serie di dati e ricerche effettuate non solo sul territorio altoatesino, come ad esempio gli studi della Libera Università di Bolzano e del Bauernbund, ma anche nel vicino Trentino. È emerso chiaramente che il valore aggiunto della cooperazione di consumo deve essere il suo radicamento nella comunità locale, con l'obiettivo di diventare un punto di riferimento soprattutto nelle zone a rischio di spopolamento. Per il futuro è stato deciso di dare il via ad una seconda fase che verrà aperta da un workshop per definire il ruolo della cooperazione di consumo nell’ottica del mantenimento della rete di vicinato, e che proseguirà con lo sviluppo delle sinergie con altri soggetti coinvolti, in primis i produttori e le comunità locali di riferimento.

mb

Galleria fotografica


Torna su

Foto 2015

Altre foto


Torna su