Giornata dell’Autonomia 2014

News 2015

L’assessore Berger sulla riforma agraria dell’Ue

“Non ancora prevedibili nel dettaglio” sono per l’assessore provinciale all’Agricoltura Hans Berger le conseguenze della riforma agraria decisa oggi dall'Ue. “Per un giudizio argomentato dobbiamo attendere le concrete proposte di regolamento delle singole Ripartizioni europee e vedere in quale direzione prosegue la discussione a livello nazionale, dove permane comunque un certo spazio di manovra decisionale.” Questo riguarda in particolare il disaccoppiamento degli aiuti diretti rispetto alla produzione.

Berger individua in particolare tre punti della riforma che avranno effetti sull'agricoltura altoatesina. Si tratta delle novità nel settore del latte, lo spostamento di mezzi finanziari a favore dello sviluppo rurale e gli aiuti diretti alle aziende slegati dalla produzione.

"Possiamo condividere la decisione di non prevedere il completo disaccoppiamento nel settore delle carni - spiega l'assessore Berger - in quanto avrebbe rischiato di provocare una crisi delle aziende del settore zootecnico." I premi aziendali previsti dalla riforma Ue, calcolati sulla media dei premi di produzione nel periodo 2000-2002, comportano però svantaggi per gli agricoltori  altoatesini, in quanto poche erano state in quegli anni le richieste di premi anche a causa del carico burocratico collegato alle modalità di pagamento dello Stato italiano. La nuova riforma agraria concede comunque relativi spazi di manovra ai singoli Paesi membri: "Ora tocca a Roma scegliere tra le diverse alternative in tema di premi e disaccoppiamento", spiega l'assessore Berger. Vi è ad esempio la possibilità di continuare a pagare nell'attuale forma, vale a dire legata alla produzione, fino al 100% dei premi per vacche nutrici e al 40% dei premi per la macellazione. L'alternativa è quella di pagare fino al 100% dei premi di macellazione o fino al 75% dei premi d'ingrasso per tori. "Il nostro compito nei prossimi sei mesi - specifica Berger - sarà quello di ricavare la soluzione migliore per l'agricoltura altoatesina." Una buona notizia dalla riforma, secondo l'assessore provinciale, è dato anche dal fatto che "anche i premi ovicaprini potranno continuare ad essere accoppiati con la produzione per un massimo del 50%."

 
Per quanto riguarda la questione latte, Berger definisce positiva la decisione di mantenere il sistema delle quote nella sua forma attuale fino al 2014-2015, come anche la rinuncia a notevoli aumenti delle quote. Preoccupano invece l'assessore i tagli ai prezzi varati nel settore del burro e latte scremato in polvere.

La decisione dei ministri all'Agricoltura della riduzione parziale degli aiuti Ue pagati direttamente al produttore da ridistribuire a favore di nuovi investimenti nel mondo rurale presenta secondo Berger un lato positivo e uno negativo: "Salutiamo positivamente la decisione di principio di rafforzare lo sviluppo rurale, così da poter investire mezzi finanziari in qualità, tutela degli animali e sicurezza nel settore alimentare." È considerato invece negativo il fatto che questo spostamento di risorse avverrà in gran parte all'interno del singolo Paese, "e se consideriamo l'orientamento delle regioni italiane più forti - conclude Berger - sarà davvero un compito difficile riuscire a conquistare un incemento dei mezzi finanziari a favore dello sviluppo rurale. Ma con le altre Regioni di montagna la Provincia autonoma si batterà con forza per raggiungere questo obiettivo."

pf


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