Giornata dell’Autonomia 2014

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Concessione A22: il 14 gennaio firma del protocollo d’intesa con Ministero

Un protocollo d’intesa che mette nero su bianco l’accordo, già verificato in sede europea, raggiunto dai presidenti Arno Kompatscher e Ugo Rossi con il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio: lo ha approvato oggi (23 dicembre) la Giunta regionale e sarà firmato dal Ministero e dai soci pubblici di Autobrennero Spa il 14 gennaio 2016.

I termini dell’intesa sono noti: il Ministero affida la gestione dell’A22 ad una società in house di proprietà interamente pubblica, con una formula che prevede un’ipotesi di concessione trentennale e contestualmente la disponibilità dei 550 milioni di euro del fondo ferrovia, accantonati per il finanziamento del tunnel di base del Brennero e delle relative tratte di accesso. "E' un'ulteriore e importante passo avanti in direzione del rinnovo della concessione dell’A22", commentano soddisfatti Ugo Rossi e Arno Kompatscher, presidente e vicepresidente della Regione socio di maggioranza dell’A22. "Siamo sempre più vicini al raggiungimento di un obiettivo storico per le autonomie di Bolzano e Trento e della Regione, molto atteso e di grande valenza strategica, non solo per i risvolti di tipo economico, ma anche - hanno aggiunto Kompatscher e Rossi - per la possibilità di incidere concretamente sulle politiche di mobilità, in una logica ambientale e di conservazione del territorio che darà il via ad importanti investimenti lungo il corridoio del Brennero".

Con il protocollo, il Ministero e i soci pubblici si impegnano a collaborare per individuare e attuare tutte le misure, con strumenti amministrativi e normativi, per dare seguito all’accordo. Si tratta di un’ulteriore passo verso il rinnovo della concessione dell'A22 che fa seguito a quanto deciso lo scorso 10 dicembre dall’assemblea dei soci della Spa che all'unanimità aveva deliberato di condividere in via preliminare l'obiettivo di trasformare l'Autostrada del Brennero in una società totalmente pubblica, dando quindi mandato al Consiglio di amministrazione di avviare le necessarie attività propedeutiche per arrivare a un azionariato interamente pubblico, nonché a uno statuto adeguato alla nuova configurazione societaria.
Oltre al versamento allo Stato dei 550 milioni di euro raccolti dalla società nel Fondo pro Ferrovia, l’accordo prevede che gli incrementi tariffari siano contenuti ai livelli dell’inflazione programmata e che la futura società affidataria si impegni a versare 1395 milioni come canone di concessione trentennale, da corrispondere nella misura di 45 milioni all’anno. Sono previsti, inoltre, interventi infrastrutturali per 2 miliardi di euro e lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria per 1395 milioni.

USP


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