Giornata dell’Autonomia 2014

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Stocker: "Trovare soluzioni per l'integrazione dei richiedenti asilo"

L’integrazione dei profughi dopo il periodo di permanenza nei centri di accoglienza è stata al centro di un incontro organizzato questo pomeriggio (29 settembre) dall’assessora provinciale alle politiche sociali, Martha Stocker, con i rappresentanti delle associazioni che si occupano di assistenza ai profughi, le Comunità comprensoriali, i Comuni, i sindacati e le associazioni imprenditoriali.

L'assistenza e l'integrazione sociale dei profughi sono state al centro dell'incontro di oggi dell'assessora Stocker con i rappresentantidelle associazioni che si occupano di assistenza ai profughi, le Comunità comprensoriali, i Comuni, i sindacati

I richiedenti asilo presenti in Alto Adige devono attendere in media tra i 15 ed i 20 mesi prima che venga adottata una decisione in merito alla loro richiesta. Attualmente sono circa 800 le persone richiedenti asilo presenti nelle strutture altoatesine dove ricevono un'assistenza che comprende l'opportunità di seguire corsi di lingue, di apprendere gli usi locali e possono svolgere alcune attività lavorative.

A tale proposito l'assessora Stocker ha sottolineato l'esigenza che vengano ridotti i tempi per l'esame della richiesta di asilo. "La questione riguardante le possibili soluzioni per la loro successiva permanenza in Alto Adige non si pone nell'immediato" ha affermato l'assessora "dato che la maggior parte dei richiedenti asilo sono stati assegnati all'Alto Adige solo da pochi mesi.

Dobbiamo però già ora confrontarci con il ‘dopo' e questa sarà una fase decisiva nel loro processo di integrazione. In base all'esperienza possiamo affermare che alcuni degli 800 richiedenti asilo lasceranno l'Alto Adige per proseguire la loro vita all'estero o in altre regioni italiane, ma alcuni rimarranno per un lungo periodo".

La posizione giuridica dopo la decisione sulla domanda di asilo sarà probabilmente decisiva riguardo alla loro permanenza in Alto Adige.

Nel corso dell'incontro odierno con i rappresentanti delle associazioni che si occupano di assistenza ai profughi, le Comunità comprensoriali, i Comuni, i sindacati e le associazioni imprenditoriali l'assessora Stocker ha sottolineato che l'obiettivo primario deve essere quello di fornire a queste persone gli strumenti per condurre una vita autonoma.

"Nelle prossime settimane dovremo confrontarci su questa tematica, trovare strategie adeguate e fissare misure appropriate. A tale riguardo una notevole importanza va attribuita alla ricerca di lavoro, di possibilità di alloggio e di integrazione sociale.

L'obiettivo primario" ha infine sottolineato l'assessora Stocker "è quello di creare le condizioni quadro affinché le persone siano in grado, prima possibile, di condurre una vita autonoma, senza dover fare ricorso al sostegno pubblico e per questo è fondamentale che vi siano da parte loro disponibilità ed impegno per realizzare questi obiettivi".

 

FG


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