Giornata dell’Autonomia 2014

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Kompatscher dal presidente Commissione UE Juncker: profughi, Regioni, BBT

La tematica dei profughi, il tunnel di base del Brennero, un possibile collegamento ferroviario fra la Venosta e la Svizzera, il futuro delle Regioni nell’UE e la macroregione alpina: questi alcuni dei punti affrontati oggi (18 settembre) a Bruxelles dal presidente della Provincia Arno Kompatscher nel colloquio con il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker.

Cordiale incontro a Bruxelles del presidente Kompatscher con il presidente della Commissione UE Juncker (Foto USP/Louvet)

È durato circa un'ora il cordiale incontro a Bruxelles del presidente Kompatscher con il presidente della Commissione UE Juncker, tra i temi obbligati la situazione dei profughi che fuggono in Europa: Juncker ha ribadito che la chiusura delle frontiere non è una risposta al problema dei flussi crescenti, Kompatscher ha concordato e spiegato la problematicità che il blocco ai confini rappresenta per l'Alto Adige: "Per la nostra Provincia l'Accordo di Schengen è una pietra miliare sulla strada dello sviluppo, perché ha favorito una più stretta collaborazione e intese su progetti comuni alle regioni del Tirolo storico." Juncker ha confermato che nella sua funzione di Presidente insisterà per individuare una soluzione europea congiunta e unitaria alla questione dei migranti.

Si è parlato inoltre del tunnel di base del Brennero, definito infrastruttura prioritaria anche per l'UE. Kompatscher ha riferito del recente incontro con il coordinatore Cox e ha fatto il punto sullo stato dei lavori e dei finanziamenti diretti e trasversali, che comprendono anche la bozza del contratto di rinnovo della concessione A22. "Ho sottoposto la richiesta di un cofinanziamento dell'Unione per le tratte di accesso, in quanto il corridoio Monaco-Verona rappresenta uno dei collegamenti prioritari", ha detto Kompatscher. Favorevole ad un avanzamento sollecito e ottimale del progetto, Juncker ha assicurato il suo impegno nel quadro delle possibilità esistenti.

Il Presidente della Commissione UE ha mostrato poi interesse per il progetto transfrontaliero di un possibile collegamento ferroviario fra la Venosta e la Svizzera, illustrato da Kompatscher. Juncker ha invitato a presentare subito una specifica richiesta di incentivazione all'UE, che resta possibile malgrado la Svizzera non sia Paese membro. "Interpellerò il Cantone dei Grigioni e avvieremo contatti nelle sedi competenti e con il Governo svizzero per approfondire e concordare i prossimi passi del progetto", ha riferito Kompatscher.

Con il presidente Juncker si è discusso poi dell'attuazione concreta della strategia macroregionale delle Alpi (EUSALP) approvata a giugno dalla Commissione UE e al vaglio del Consiglio europeo. A tale proposito il presidente Kompatscher ha illustrato la richiesta di una candidatura congiunta dell'Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino ad ospitare nella sede comune di Bruxelles l'EUSALP-Strategy-point, la segreteria di riferimento della macroregione. "Siamo collocati nel cuore delle Alpi e considerando che l'80% della popolazione dell'arco alpino parla italiano o tedesco, come regione plurilingue siamo quasi predestinati ad assumere questa rappresentanza", ha argomentato Kompatscher. Juncker ha registrato l'istanza e ha invitato il presidente Kompatscher ad inviare una nota scritta per poter approfondire l'iter della richiesta e i passi ulteriori.

Non poteva mancare l'invito al presidente della Commissione UE a visitare l'Alto Adige, che Jean-Claude Juncker ha accolto volentieri dichiarando la sua disponibilità a presenziare al convegno sull'Europa progettato nel 2016. Soddisfazione è stata infine espressa da Kompatscher per la posizione ribadita da Juncker sulla valorizzazione delle Regioni in Europa: il Presidente della Commissione ha confermato la sua visione di una crescente importanza assunta dalle Regioni, in un quadro di evoluzione europea in cui alla concorrenza tra Stati si sostituisce quella tra Regioni. E proprio le Regioni più forti ed efficienti contribuiranno a fare in modo che saranno i territori locali e meno gli Stati membri ad incidere sul futuro sviluppo.

 

 

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