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Ferrovie regionali: motore per economia, turismo e società

Dai treni locali all'alta velocità, dal tunnel di base del Brennero alle stazioni più periferiche. L'impegno della Provincia di Bolzano per il rafforzamento delle ferrovie regionali, considerate un vero motore per l'economia e il turismo, è stato ribadito nel corso di un convegno per i 10 anni della linea della Val Venosta.

Il presidente Kompatscher durante il suo intervento al convegno (Foto USP/Seehauser)

"Siamo pronti ad assumerci nuove competenze in materia di mobilità su rotaia - ha sottolineato il presidente Arno Kompatscher - allo scopo di migliorare, in stretta collaborazione con le autorità statali preposte e con le ferrovie italiane, l'offerta del trasporto pubblico locale". Durante il convegno per i 10 anni di attività della linea ferroviaria della Val Venosta, organizzato da STA, SAD e Dipartimento provinciale mobilità, Kompatscher e l'assessore Florian Mussner hanno sottolineato l'importanza delle ferrovie regionali, considerate "parte fondamentale di quel mosaico rappresentato dalla moderna idea di traffico, un concetto che comprende le strade, i binari, ma anche l'aria, e si pone come obiettivo quello di migliorare la raggiungibilità di un territorio".

Concetto ribadito anche da Paolo Emilio Signorini, Capodipartimento del Ministero delle infrastrutture, e dalla docente universitaria Gabi Tröger Weiss, i quali hanno indicato nella copertura del cosiddetto "ultimo miglio, la più grande sfida del futuro". Secondo Signorini, inoltre, "le regioni alpine devono avere una sensibilità particolare in tema di mobilità sostenibile. La riattivazione della linea della Val Venosta e la modernizzazione della linea della Val Pusteria rappresentano dei modelli da imitare". Proprio la Merano-Malles, che è stata oggi (4 maggio) al centro dei festeggiamenti per il compleanno numero 10, è cresciuta sino a diventare un vero e proprio marchio, con i 2 milioni di passeggeri ogni anno che dimostrano come gli investimenti effettuati abbiano prodotto un ritorno positivo.

"Ma il percorso non deve fermarsi qua - ha aggiunto il direttore della STA, Joachim Dejaco - la capacità della linea della Val Venosta è ormai al limite, e l'elettrificazione rappresenta il prossimo decisivo passo in avanti. Le opere preparatorie sono a buon punto, e i lavori potrebbero essere completati nel giro di 3-4 anni con un investimento nell'ordine dei 55 milioni di euro". Al convegno ha partecipato anche l'amministratore delegato di RFI Maurizio Gentile (vedi comunicato a parte su accordo quadro Provincia-RFI), l'esperto austriaco di trasporto ferroviario Gunter Mackinger e il direttore del Dipartimento mobilità, Günther Burger.

mb

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