Giornata dell’Autonomia 2014

News 2015

Risultati del progetto "OKkio alla salute" sull'obesità infantile

L’assessora Martha Stocker ha presentato questa mattina (29 aprile) i risultati raccolti a livello provinciale dalla ricerca “OKkio alla salute“ sul soprappeso e l’obesità tra gli alunni di 8-9 anni. Il bilancio è buono ma non si deve abbassare la guardia.

Presentazione dei risultati emersi dallo studio "OKkio alla salute"

Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) i bambini in eccesso ponderale nel mondo sono 44 milioni. L'impatto dell'obesità e le conseguenti ripercussioni dirette ed indirette sulla salute sottolineano come sia prioritario e necessario contrastare tempestivamente tale fenomeno. L'Action Plan on Childhood Obesity 2014-2020 dell'Unione Europea s'inserisce proprio in quest'ottica di prevenzione e contrasto.

Il sistema di sorveglianza nazionale "OKkio alla salute", promosso e finanziato dal Ministero della Salute/CCM, coordinato dal Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute dell'Istituto Superiore di Sanità e condotto in collaborazione con tutte le regioni italiane e il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, dal 2007 costituisce una solida fonte di dati epidemiologici sugli stili di vita dei bambini della scuola primaria e rappresenta la risposta istituzionale italiana al bisogno conoscitivo del problema del sovrappeso e dell'obesità nella popolazione infantile.

Lo sviluppo di sistemi di sorveglianza è alla base delle strategie italiane in materia di prevenzione e promozione della salute, quali il Programma Governativo "Guadagnare salute" e il Piano Nazionale della Prevenzione.

L'Italia con i dati di "OKkio alla salute" partecipa, inoltre, all'iniziativa della regione europea dell'OMS denominata COSI - Childhood Obesity Surveillance Initiative.

"OKkio alla salute" ad oggi vanta quattro rilevazioni (2008/9, 2010, 2012 e 2014), ognuna delle quali ha coinvolto a livello nazionale oltre 40.000 bambini e genitori e 2.000 scuole.

La metodologia standardizzata per tutte le regioni/province autonome garantisce la riproducibilità e la confrontabilità dei dati raccolti su: stato ponderale, abitudini alimentari, esercizio fisico e sedentarietà dei bambini della terza classe primaria e sul contesto scolastico e familiare. I questionari previsti sono quattro (bambini, genitori, insegnanti, dirigenti scolastici) e la rilevazione di peso e altezza dei bambini viene effettuata in classe da personale sanitario formato.

I risultati della rilevazione "OKkio alla salute" effettuata l'anno scorso in Alto Adige sono stati illustrati questa mattina nel corso di una conferenza stampa dall'assessora provinciale alla sanità ed alle politiche sociali, Martha Stocker, da Antonio Fanolla, dell'Osservatorio epidemiologico provinciale, Rudolf Meraner, responsabile dell'Area innovazione e consulenza dell'Intendenza scolastica di lingua tedesca, e Lucio Lucchin primario di dietetica e nutrizione clinica.

Nel suo intervento l'assessora Martha Stocker ha posto l'accento sull'importanza di avere a disposizione dati aggiornati sulle condizioni di salute della popolazione per poter adottare decisioni rapide ed appropriate. I risultati a livello provinciale sono buoni, soprattutto se si considera che la provincia di Bolzano è quella con minor prevalenza di eccesso ponderale, il quale aumenta in Italia lungo la direzione nord-sud.

I bambini di 8-9 anni in sovrappeso sono il 13,4% e i bambini obesi sono il 4,0%, compresi i bambini severamente obesi che sono lo 0,6%.

Antonio Fanolla dell'Osservatorio epidemiologico provinciale ha quindi illustrato nel dettaglio i dati raccolti dalla rilevazione "OKkio alla salute" in Alto Adige dove sono state coinvolte 57 classi appartenenti a 51 scuole per un totale di 949 bambini.

La percentuale di genitori che ha rifiutato l'adesione è del 7,2%. Dalla ricerca emerge che l'alimentazione a livello provinciale non è migliore di quella registrate in altre regioni italiane, quello che fa la differenza è probabilmente la maggiore attività fisica dei giovani al centro del rilevamento, infatti solo il 5% dei giovani interpellati non svolge alcuna attività sportiva.

La provincia di Bolzano per quanto riguarda il sovrappeso e l'obesità nei bambini di 8-9 anni si colloca al livello dei Paesi a minor prevalenza di eccesso ponderale in Europa come ad esempio la Spagna ed il Belgio.

Non sono state inoltre videnziate variazioni di rilievo del fenomeno nel corso degli anni in Alto Adige dove risultano in sovrappeso un bambino su 7 ed una bambina su 8. I bambini obesi sono 1 su 21 ed 1 su 28 le bambine. Le medie nazionali sono di 1 ogni 5 bambini e di 1 ogni 10 bambine.

Quando almeno uno dei genitori è in sovrappeso il 15,6% dei bambini risulta in sovrappeso ed il 2,8% obeso. Quando almeno un genitore è obeso il 18,6% dei bambini è in sovrappeso e l'11,4% obeso. Particolarmente interessante il fatto che circa il 60% delle madri non riconosce il sovrappeso del figlio e l'85% delle madri di figli obesi riconosce in loro solamente un lieve sovrappeso.

Dallo studio emergono margini di miglioramento a livello provinciale per quanto riguarda le abitudini alimentari, la percezione dei genitori per quanto riguarda il peso e l'alimentazione dei figli ed una maggiore igiene dentale.

Buoni in generale lo stato ponderale dei bambini di 8-9 anni e l'attività fisica svolta. Evidenziata la correlazione tra lo stato ponderale dei bambini e lo stato ponderale dei genitori, il loro livello d'istruzione e la zona di residenza (maggiore sedentarietà in città rispetto alle zone periferiche e rurali).

Rudolf Meraner ha quindi illustrato le attività e le iniziative portate avanti dalle scuole di lingua tedesca nel campo della prevenzione del sovrappeso tra gli studenti e per promuovere l'attività fisica in ambito scolastico.

Circa il 94,1% delle scuole è dotata di mensa, il 52% degli alunni le  frequentano con regolarità ed il giudizio positivo riguardo alla refezione scolastica riguarda il 56,3% degli alunni. Il 73,7% delle scuole prende parte ad iniziative per promuovere una corretta e sana alimentazione, il 41,2% delle scuole distribuiscono frutta, latte o yogurt, il 52,6% delle classi organizza incontri con esperti nel campo dell'alimentazione. Il 55,1% delle classi organizzano settimanalmente lezioni di educazione fisica di 2 ore, il 90,2% delle scuole organizza lezioni di educazione alimentale.

Particolarmente interessanti i dati illustrati quindi da Lucio Lucchin, primario di dietetica e nutrizione clinica, il quale è partito dalla constatazione che circa 1,2 miliardi di persone nel mondo hanno problemi di sovrappeso e di obesità mentre circa 800 milioni di persone soffrono la fame.

In Europa il 33% dei bambini di 11 anni ha problemi di sovrappeso mentre in Italia questa percentuale è del 31%. Preoccupante secondo Lucchin il fatto che in Italia tra il 2011 ed il 2010 è aumentato di 1 milione il numero di bambini tra i 10 e gli 11 anni con problemi di sovrappeso e di obesità.

In Alto Adige la situazione è complessivamente buona, ha proseguito Lucchin, ma tra il 2010 ed il 2015 si è registrato un aumento del 17% dei casi di obesità tra i bambini, l'attenzione in questo ambito non va quindi abbassata. In Alto Adige ci sono attualmente 5800 bambini di 8-9 anni in sovrappeso e 1350 obesi. Questi bambini obesi o in forte sovrappeso nel 50-70% dei casi, ha sottolineato il primario, sono destinati a diventare degli adulti in sovrappeso.

Già oggi in Alto Adige, nella fascia d'età al di sopra dei 14 anni, vi sono 36.000 persone con problemi di peso, 3.600 sono gravi obesi.

"Il carico economico per una nazione è legato a vari fattori, in primo luogo vi sono i danni legati al fumo di sigaretta, seguito dai costi legati al terrorismo ed alle guerre ed al terzo posto si collocano i costi legati all'obesità ed al sovrappeso.

Il costo diretto legato al sovrappeso ed all'obesità per la sanità è di 1400 euro all'anno a persona mentre il costo indiretto (ad esempio assenze dal lavoro) è di circa 1700 € a persona. Nel complesso si tratta di un problema culturale per il quale è utile fare interventi a livello personale, ma bisogna anche incentivare la prevenzione ed è fondamentale l'esempio dei genitori" ha concluso Lucchin.

 

FG

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