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Presentati alla stampa due menhir dell’età del rame trovati in Val Venosta

L’anno scorso l’Ufficio Beni archeologici ha effettuato in Val Venosta l’importante rinvenimento di due statue stele (menhir) risalenti al 3000 avanti Cristo. I due reperti sono stati presentati oggi (10 aprile) alla stampa dall’assessore Florian Mussner e da Catrin Marzoli, direttrice dell’Ufficio beni archeologici.

L'assessore Mussner e l'archeologa Marzoli nel corso della presentazione dei due importanti reperti

Durante lavori di costruzione di nuove serre e di un garage interrato presso la Giardineria Schöpf di Vezzano sono venute alla luce l'anno scorso due statue stele dell'età del Rame in marmo di Lasa. Le statue stele sono le più antiche attestazioni di scultura monumentale prodotte nell'area alpina nel III millennio a.C. Esse rappresentano figure antropomorfe fortemente stilizzate, in parte di dimensioni superiori al vero.

Le statue stele maschili sono caratterizzate da simboli di status, e recano incise armi come il pugnale e l'ascia che anche Ötzi portava con sé. Le statue stele femminili presentano invece elementi d'ornamento come diademi e altri gioielli.

I ricercatori ipotizzano che le statue stele rappresentino capostipiti, personalità eminenti o antenati, forse anche divinità venerati all'epoca. In origine le statue stele dovevano essere infitte nel terreno e disposte in gruppo, e costituivano il centro cultuale della comunità.

Le statue stele di Vezzano raffigurano un uomo e una donna. La statua stele maschile presenta un cinturone ed è dotata di più pugnali, mentre quella femminile è caratterizzata dal seno, e presenta uno scialle ed una lunga veste.

Nell'area atesina le statue stele ricorrono numerose (Val Venosta-Val d'Adige fino al Lago di Garda). I due nuovi rinvenimenti di Vezzano, infatti, si aggiungono ora agli altri 20 già noti in regione (13 dall'Alto Adige e 9 dal Trentino).

La statua stele maschile di Vezzano, oggi spezzata in due parti, si distingue nettamente dalle altre per la sua straordinaria altezza pari a 3,4 m.

Con l'età del Rame iniziò una nuova epoca nella storia dell'umanità. Il valore materiale del metallo e la sua lavorazione condussero ad una crescente gerarchizzazione della struttura sociale. I manufatti di rame, investiti di un carattere simbolico, erano segni distintivi di alto rango sociale, di potere e ricchezza.

Immediatamente dopo la loro scoperta, questi straordinari reperti sono stati restaurati e sottoposti ad un'attenta documentazione scientifica.

Nel corso della conferenza stampa l'assessore Mussner ha ringraziato i responsabili dell'Ufficio beni archeologici, diretto da Catrin Marzoli, per l'impegno e la capacità professionale dimostrati nel corso dei lavori di scavo, di recupero e di datazione dei due importanti reperti che saranno esposti presso lo Schlandersburg di Silandro.

FG

Galleria fotografica

Statue dell'età del rame ritrovate in val Venosta

Catrin Marzoli spiega il valore scientifico del ritrovamento archeologico in val Venosta

L'Assessore Florian Mussner evidenzia l'importanza dei ritrovamenti archeologici

L'Assessore Florian Mussner evidenzia l'importanza dei ritrovamenti archeologici

Catrin Marzoli spiega il valore scientifico del ritrovamento archeologico in val Venosta


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