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10 anni del Centro antiviolenza a Merano - Saurer: "Progetto d'avanguardia, frutto della collaborazione fra enti"

Dieci anni fa apriva a Merano il primo "Centro antiviolenza" per donne vittime di soprusi, grazie ad una legge provinciale che, come ha sottolineato quest'oggi l'assessore Saurer nel corso dei festegiamenti, "era la prima in questo senso in tutta Italia." In dieci anni è stato fatto molto, "tuttavia," hanno spiegato le operatrici del Centro, "la nostra presenza è ancora necessaria, e sono ancora molte le donne che si rivolgono a noi".

Nel 1989 veniva varata la legge provinciale nr. 10, "Istituzione del servizio Casa delle Donne": una norma d'avanguardia non solo a livello nazionale, rappresentando l'unico esempio normativo, ma anche in tutta Europa, dove esistevano soltanto due esempi analoghi. È stato lo stesso assessore al Servizio sociale Otto Saurer a sottolinearlo, questa mattina, nel corso dei festeggiamenti per i 10 anni del "Centro antiviolenza per donne in situazione di violenza" di Merano, che proprio grazie a quella legge fu istituito nel 1993, precedendo la Casa delle Donne di Merano (che festeggia invece i cinque anni) e di Bolzano. Alla conferenza stampa ospitata dal Centro meranese, in corso Libertà 184, erano presenti anche la presidente del Consiglio provinciale Alessandra Zendron e la vicepresidente del Comitato provinciale Pari opportunità, Alessandra Spada, oltre alla direttrice dei Servizi sociali della Comunità comprensoriale Burgraviato Petra Weiss ed all'assessora meranese al Sociale Veronika Stirner.

"A questo servizio", ha ricordato Saurer, "ha fatto seguito l'istituzione della Casa delle Donne, un rifugio per le donne vittime di violenza. Ma il primo non è meno importante della seconda: si tratta infatti di un luogo non solo di prima accoglienza, ma anche di consulenza per le donne che si trovano in difficoltà, e che qui trovano un primo momento di ascolto ed aiuto."

Il progetto "Centro antiviolenza" è nato e si è sviluppato, come ha sottolineato lo stesso assessore, "grazie alla collaborazione di una rete di servizi." Dello stesso parere è Eugenio Bizzotto, direttore dell'Ufficio provinciale Famiglia, Donna e Gioventù: "Grazie al lavoro in rete di Provincia, associazioni ed organizzazioni dislocate sul territorio, in dieci anni si è potuto fare molto. Anche il regolamento di esecuzione recentemente approvato dalla Giunta provinciale, sul quale finalmente possiamo contare, è frutto di questo lavoro. Esso definisce con chiarezza le competenze, le caratteristiche, la struttura dei diversi servizi offerti."

Le operatrici del Centro e la presidente Angelika Larcher, ricordando l'impegno profuso in passato per la creazione di questi servizi, hanno poi sottolineato con dispiacere che "in questi dieci anni il problema della violenza sulle donne non ha trovato una soluzione, anzi: sono ancora molte, troppe le donne che si rivolgono a noi in cerca di aiuto." La loro voce è stata portata alla riunione con la lettura di alcune toccanti testimonianze di donne e bambini accolti nella Casa delle Donne. Proprio perché la violenza sulle donne non è ancora un ricordo, ringraziando tutti coloro che hanno sostenuto e sostengono il progetto "Casa delle donne", la presidente Larcher ha invitato a non far mancare, anche in futuro, questo supporto. "Andremo avanti su questa strada", l'ha rassicurata l'ass. Saurer, "appoggiando le iniziative di prevenzione della violenza e sostegno alle donne maltrattate, anche sostenendo l'opera del Comitato provinciale per le Pari opportunità."

MC


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