Giornata dell’Autonomia 2014

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Nuove prospettive per castagne e ciliegie bio

La coltivazione di drupacee e piccoli frutti è una nicchia interessante per l’agricoltura altoatesina: lo ha ribadito oggi (6 marzo) a Terlano l’assessore provinciale Arnold Schuler alla 28.ma edizione del convegno su drupacee e piccoli frutti. Le relazioni hanno trattato svariati temi, dalla coltivazione biologica di ciliegie, dalle castagne sative fino a misure contro la Drosofila suzukii.

L'assessore Schuler al convegno sui piccoli frutti (Foto Bauer/Laimburg)

"I piccoli frutti e le drupacee rappresentanto un'alternativa interessante per le nostre aziende agricole, soprattutto nelle zone montane. Questi ambiti di produzione offrono la possibilità di rafforzare i cicli regionali", ha sottolineato nel suo saluto l'assessore Schuler annunciando le modifiche più importanti dei criteri per le agevolazioni in materia: è stata aumentata da 1000 a 2mila mq la grandezza minima della superficie coltivata per richiedere agevolazioni, per contro nella coltivazione non bisogna più attenersi al catalogo di varietà raccomandate. Rimane in atto la direttiva secondo cui le agevolazioni saranno ammesse solo per coltivatori al di fuori delle aree frutticole e viticole.

A Terlano si è parlato poi della Drosofila suzukii, che nel 2014 si è mostrata una grande sfida per i coltivatori di drupacee e piccoli frutti. Le prime deposizioni di uova sono state osservate già a giugno e la crescita della popolazione dell'insetto nocivo è partita prestissimo. Una contromisura molto valida è quella di circondare l'impianto con le reti sottili, le rilevazioni in campo effettuate dal Centro di consulenza in fruttiviticoltura e del Centro di sperimentazione Laimburg mostrano che le reti possono prevenire gli attacchi della Drosofila, impendendo all'insetto di colpire i frutti. Ma bisogna tenere le reti chiuse.

Altro tema affrontato quello della castagna sativa. L'Alto Adige dispone di circa 600 ettari di castagneti, dopo il melo e la vite la terza importante coltivazione legnosa agraria dell'Alto Adige. E ciò la rende particolarmente interessante come coltura di nicchia. La raccolta per ettaro va dai 2mila ai 4mila chili, i prezzi realizzati per chilo variano tra i 4 e i 6 euro. Con una raccolta annua di 300 tonnellate, l'Alto Adige ha lo 0,5% della raccolta italiana.

Il convegno ha segnalato la crescente richiesta di ciliegie biologiche, attualmente coltivate per lo 0,5% (5 ettari della superficie complessiva di 90). La coltivazione di ciliegie a biologico è possibile. ma sono indispensabili una protezione contro la pioggia, reti che ostacolano gli insetti nocivi e strategie mirate di difesa delle piante. Il convegno si è chiuso con una relazione di Roland Zelger del Centro Laimburg che ha informato sulle ultime novità nella difesa delle piante, l'applicazione delle nuove direttive per il mantenimento delle distanze da aree di pubblico interesse durante i trattamenti fitosanitari e l'obbligo di frequentare corsi di formazione per l'uso di prodotti fitosanitari.

Il convegno è stato organizzato dal Centro di sperimentazione Laimburg con l'EGMA di Vilpiano, la Ripartizione provinciale formazione professionale agricola, forestale e di economia domestica nonché il Centro di consulenza in fruttiviticoltura e il Centro di consulenza in agricoltura montana.

 

USP

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