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L'assessore Berger sul nuovo decreto per le quote latte: "Il nostro lavoro ha dato i suoi frutti"

Il Consiglio dei ministri ha varato oggi il nuovo decreto legge sulle quote latte presentato dal ministro Alemanno. Sui contenuti del decreto prende posizione l'assessore provinciale all'Agricoltura Hans Berger, che ne sottolinea gli aspetti positivi: "Nel testo le nostre ragioni a difesa delle aree di montagna sono state recepite quasi per intero." Su alcuni punti c'è invece ancora qualche riserva.

Una serie di incontri a Roma con i colleghi assessori di Regioni e Province, colloqui personali con il ministro alle Politiche agricole Alemanno e i funzionari del ministero erano serviti nelle scorse settimane all'assessore provinciale Hans Berger per far "ancorare" nel nuovo decreto legge sulle quote latte i punti fondamentali a tutela delle aree rurali di montagna. Il lavoro di Berger ha prodotti i suoi frutti: il nuovo decreto approvato oggi, alla vigilia della nuova campagna di commercializzazione dei prodotti lattiero-caseari (dal primo aprile), contiene alcune clausole particolari a difesa della specificità della montagna e dell'istituto del maso chiuso. "È la parte del decreto più importante per i produttori altoatesini", spiega l'assessore Berger nel commentare la nuova disciplina delle quote latte. Gli allevatori locali avranno anche in futuro un canale preferenziale per le compensazioni e la garanzia che lo scambio di quote ricadrà all'interno della stessa area di montagna e non invece con le aree di pianura.

"Questo regolamento delle compensazioni prioritarie per le aree rurali di montagna contribuirà ad evitare le sanzioni per i contadini che superano le quote assegnate", spiega Berger. E anche se la riforma introduce una norma in base a cui il prelievo relativo alle multe verrà effettuato ogni mese, questo potrà avvenire attraverso garanzia bancaria, "il che assicura comunque al contadino di poter disporre della liquidità realizzata grazie al latte conferito. Ci eravamo impegnati in maniera risoluta per scongiurare l'ipotesi di una perdita del potere di acquisto da parte dei nostri produttori", aggiunge l'assessore provinciale.

La normativa riguardante le sanzioni è quella su cui secondo Berger persiste qualche riserva: va ancora chiarita la parte del decreto sulla clausola secondo cui il 10% della sanzione viene in ogni caso trattenuto dall'Agea (l'Agenzia per le erogazioni in agricoltura) a prescindere dalla compensazione.

Per combattere il cosiddetto "latte in nero", vale a dire la commercializzazione di latte  senza effettuare alcuna fatturazione, la riforma prevede che quotidianamente venga compilata e sottoscritta dal contadino e dal rappresentante della Latteria sociale una specifica ricevuta di conferimento del prodotto: "Una prescrizione - dice l'assessore Berger - che in sé comporterebbe un aumento illogico della burocrazia, ma va precisato che è già stato concordato di perfezionare questo passaggio con una disposizione attuativa che prevede la possibilità di trasmettere per via telematica tutti i dati della ricevuta. Per l'Alto Adige è un vantaggio enorme, in quanto già possediamo su supporto elettronico i dati fondamentali." La riforma delle quote latte entra immediatamente in vigore e si appresta all'esame parlamentare per essere trasformata in legge: "Ma sono prevedibili profonde controversie tra le Regioni - avverte Berger - per cui sarà di grande significato l'impegno dei parlamentari altoatesini a difesa degli interessi dell'agricoltura di montagna".

pf


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