Giornata dell’Autonomia 2014

News 2015

Ass. Stocker su Giornata mondiale contro le mutilazioni genitali femminili

In concomitanza con la Giornata mondiale contro le mutilazioni genitali femminili l'l'assessora provinciale alla sanità, politiche sociali e pari opportunità, Martha Stocker, sensibilizza sulla tematica facendo presente l'importanza delle strutture di contatto quale le Case delle Donne e le iniziative di informazione.

L'infibulazione e altre mutilazioni genitali femminili in varie realtà culturali nel mondo costituiscono una pratica obbligatoria che segna il passaggio dall'adolescenza all'età adulta. Secondo le stime in Italia vi sarebbero ogni anno alcune migliaia di bambine con background migratorio a rischio; infatti componenti influenti nell'ambito delle famiglie immigrate intendono mantenere salde le tradizioni. Anche in provincia di Bolzano si presume vi siano donne che hanno subito simili mutilazioni genitali e bambine che potrebbero subirle. Non vi sono, però, cifre esatte del fenomeno.

In ambito ospedaliero a livello provinciale i casi presenti emergono dopo che le donne hanno preso contatto, ad esempio, con le strutture delle Case delle donne.
Secondo le stime dell'Istituto provinciali statistica ASTAT, solo una donna ogni quattro vittima di mutilazioni genitali si rivolge in provincia di Bolzano a una Casa delle Donne.

Per tale ragione, come fa presente l'assessora provinciale alla sanità, politiche sociali e pari opportunità, Martha Stocker, è di fondamentale importanza la presenza di tali strutture e l'attivazione di misure di sensibilizzazione e di informazione.
La Ripartizione Sanità della Provincia ritiene di assoluta necessità di trattare più da vicino le questioni legate alle mutilazioni genitali femminili e di supportare dal punto di vista clinico le specifiche iniziative proposte quale sostegno alle donne con background migratorio. 

In Italia, grazie alla Legge 9 gennaio 2006, n. 7 le donne sono tutelate da questo tipo di pratiche. La legge, infatti, in attuazione degli articoli 2, 3 e 32 della Costituzione e di quanto sancito dalla Dichiarazione e dal Programma di azione adottati a Pechino il 15 settembre 1995 nella quarta Conferenza mondiale delle Nazioni Unite sulle donne, detta le misure necessarie per prevenire, contrastare e reprimere le pratiche di mutilazione genitale femminile quali violazioni dei diritti fondamentali all'integrità della persona e alla salute delle donne e delle bambine.
Il Codice Penale (art. 583-bis e 583-ter) prevede la reclusione per chi esegue tali pratiche.

SA


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