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Dalla Giunta: più qualità per le aree produttive, approvati nuovi criteri

In futuro le aree produttive dovranno diventare un biglietto da visita del territorio. Le premesse sono state definite oggi (30 settembre) dalla Giunta provinciale con l’approvazione di nuovi standard qualitativi: "Puntiamo su concorsi di idee, efficienza energetica, assegnazioni sovracomunali e più verde", ha detto il presidente Arno Kompatscher.

Sono più di mille le zone produttive in Alto Adige, la gran parte situata agli ingressi delle aree abitate, rappresentando quindi il primo impatto visivo che si ha con una località. Una prima impressione che purtroppo è positiva solo in pochi casi: "Esistono sicuramente esempi riusciti di zone produttive, ma al momento sono ancora limitati", conferma il presidente della Provincia Arno Kompatscher. Anche per questo la Giunta provinciale ha definito una serie di standard qualitativi per la progettazione e la realizzazione di aree produttive. "I criteri finora in vigore saranno sostituiti da quelli nuovi, vincolanti a livello provinciale. Maggiore uniformità, meno regole ma più chiare", sintetizza Kompatscher. L'obiettivo è quello di garantire una qualità aggiuntiva già (e soprattutto) nella fase di pianificazione. "Un surplus di qualità che non si traduce in costi maggiori per le imprese, perché puntiamo su incentivi finanziari anziché su nuovi obblighi", sottolinea il Presidente.

Così ad esempio saranno corrisposti contributi maggiori sugli oneri di urbanizzazione nei casi di zone produttive pianificate ricorrendo a concorsi (obbligatori per le aree produttive con estensione superiore a 5mila metri quadrati) oppure per aree che considerino soluzioni innovative per una più elevata efficienza energetica. "I contributi saranno aumentati anche nei casi di zone produttive assegnate a livello sovracomunale o quando prevedano più aree verdi di quanto prescritto", aggiunge il presidente Kompatscher.

Restando in tema, fondamentalmente le aree produttive dovranno diventare più verdi. Cambia però il principio base: attenzione prioritaria viene posta in futuro sul verde pubblico e meno sul verde privato, per il quale non ci sarà più alcun obbligo. Questo perché l'esperienza ha dimostrato nel corso degli anni che la parte di verde privato subisce spesso un cambio di destinazione. In futuro quindi "le aree produttive estese oltre i 2 ettari dovranno prevedere a verde pubblico fruibile una quota minima del 5% della superficie", spiega Kompatscher. Inoltre gli assiviari principali nelle zone produttive dovranno essere rinverditi. "Questi sono gli standard minimi, chi aumenta questa quota potrà beneficiare di maggiori contributi", conclude il Presidente.

Nei nuovi criteri approvati dalla Giunta è contenuta un'ulteriore novità di carattere ecologico: un indice per la riduzione dell'impatto edilizio (RIE). Finora vigeva una regolamentazione rigida sulla permeabilità del suolo, in futuro si applicherà a livello provinciale un indice RIE: un'impresa dovrà sì prevedere una quota minima di superficie verde, ma sarà la stessa azienda a decidere attraverso quali modalità: ad esempio se con il rinverdimento a copertura oppure con spazi verdi esterni.

Ai nuovi criteri qualitativi si accompagna la norma inserita nella legge omnibus indiscussione che affida ai Comuni il compito della manutenzione delle infrastrutture di urbanizzazione. "Da un lato si punta su maggiore qualità nella pianificazione e nell'attuazione delle zone produttive, dall'altro dobbiamo porre attenzione, alla luce della penuria di terreni e del loro prezzo elevato, che l'Alto Adige resti un sito economico competitivo", ha concluso Kompatscher.

pf

Le decisioni della Giunta Provinciale di Bolzano


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