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Fondi strutturali: presentato documento di programmazione 2014-2020

I punti cardine del documento di programmazione riferito ai fondi strutturali "Strategie di sviluppo regionale 2014-2020" approvato in via definitiva il 21 ottobre scorso dalla Giunta provinciale sono stati presentati oggi, martedì 19 novembre 2013, dal presidente della Provincia Luis Durnwalder assieme al prof. Gottfried Tappeiner dell'Istituto per la teoria, politica e storia economica dell'Università di Innsbruck che lo ha predisposto in collaborazione con i funzionari delle Ripartizioni affari comunitari ed agricoltura.

Fondi strutturali: presentato documento di programmazione 2014-2020

Come ha detto il presidente della Provincia Luis Durnwalder, con questo importante documento programmatico la Provincia di Bolzano intende, da un lato integrare al meglio i fondi strutturali nel prossimo periodo di programmazione europea con le politiche provinciali, e dall'altro, sviluppare un metodo congiunto e concertato per lo sviluppo regionale in Alto Adige. Sulla base di questo documento nasceranno successivamente i singoli programmi operativi dei fondi strutturali 2014-2020, ovvero da un lato per i contributi compensativi in agricoltura, quindi per lo sviluppo delle aree rurali, poi programmi di colalborazione transfrontaliera Interreg (ad esempio nello scorso periodo di programmazione, quello Italia-Austria dotato con 70 milioni di Euro, e quello Italia-Svizzera con 60 milioni di Euro), i programmi Leader per aree con particolari difficoltà (come quelle dei comuni dell'Alta Val di Non di lingua tedesca Lauregno e Proves e Senale-San Felice, della Val Sarentino, della Valle Aurina, dell'Alta Val d'isarco, della Val d'Ultimo), ed i progetti finanziati dal Fondo Sociale Europeo (nello scorso periodo 160 milioni di Euro) per la piena occupazione, integrazione lavorativa delle donne, riqualificazione professionale ecc.).
I punti cardine delle strategie per i prossimi sette anni, come ha riferito il presidente Durnwalder, sono: il capitale umano, la stabilizzazione e lo sviluppo delle zone rurali, innovazione e ricerca. Parlando di capitale umano, ha detto "Vogliamo che tutti gli altoatesini abbiano un posto di lavoro e intendiamo creare i presupposti a tal fine tramite il FSE ad esempio con iniziative per i giovani, finanziando corsi speciali di aggiornamento per lavoratori di una certa età o che hanno perso il lavoro". Per quando attiene la stabilizzazione e lo sviluppo delle aree rurali, Durnwalder ha parlato di aumentare ancora di più lo standard di vita evitando l'esodo creando anche sturtture socio-sanitarie e migliorando la sicurezza puntando alla prevenzione dei rischi da catastrofi naturali facendo sí che valga la pena vivere nelle aree rurali. Nel settore dell'innovazione e ricerca, come ha riferito, vi è molto da fare per migliorare ad esempio la concorrenzialità nel settore dell'export (dalla percentuale attuale del 18 per cento si dovrebbe giungere ad una del 30/40 per cento) migliorando la qualità dei prodotti e creando posti di lavoro di livello per gli accademici; un passo in questa direzione vi sarà anche attraverso il TIS.
Le trattative per i finanziamenti per il prossimo periodo di programmazione 2014-2020 dopo una fase a livello tecnico nelle prossime settimane entro la fine dell'anno proseguiranno a livello politico e saranno condotte ancora dal presidente della Provincia Luis Durnwalder che, come ha affermato, cercherà di ottenere almeno i medesimi stanziamenti e possibilmente qualcosa in più benché le condizioni non siano le migliori.
Il prof. Gottfried Tappeiner dell'Istituto per la teoria, politica e storia economica dell'Università di Innsbruck, che ha predisposto il documento strategico, ha detto che mantenendo gli elementi positivi emersi dalla passata programmazione per quella futura emergono quattro punti fondamentali. In particolare ha citato il rafforzamento della periferia puntando al potenziamento di località centrali che mettono a disposizione dei comuni limitrofi di determinati servizi e/o che hanno un flusso di pendoalri nettamente positivo; di tali località centrali in provincia di Bolzano ne ha individuate 25 delle quali ha citato ad esempio Campo Tures per la zona di Predoi in Valle Aurina, oppure il centro produttivo di San Lugano per la zona compresa fra Redagno-Anterivo-Trodena. Altro punto essenziale è il buon livello della qualità della vita in periferia con la creazione di infrastrutture (puntando ad esempio  su strutture per favorire la conciliazione famiglia-lavoro, su buoni collegamenti nel trasporto locale di persone) ed avvalendosi delle opportunità offerte dalle tecnologie dell'informazione e della comunicazione TIC. Qui si tocca quindi un altro punto, quello dell'innovazione dove come già indicato in un documento predisposto da Libera Universitá di Bolzano LUB ed Accademia Europea Eurac si dovrà puntare sulle produzioni energetiche alternative sul risparmio energetico, sulle tecnologie alimentari per migliorare la produzione agricola, sulle tecnologie green ad esempio per la mobilità sostenibile, sulle tecnologie alpine. Inoltre, è importante che i vari settori economici facciano più rete puntando alla regionalità.
Fattore di rilievo sarà anche la politica riferita all'istruzione. Si dovrà da un lato ridurre ulteriormente la quota degli abbandoni scolastici e formativi prematuri. Inoltre, è fondamentale per lo sviluppo, anche risvegliare nelle ragazze l'interesse per i corsi di formazione tecnico-naturalistici con un apposito servizio di orientamento con esperti.
Fra i fattori per la crescita il prof. Tappeiner ha annoverato anche l'urgente necessità di puntare ulteriormente ad una politica industriale decentrata con la creazione di moderne azioende industriali nelle periferie in grado di incrementare il valore aggiunto pro capite. 
Inoltre occorre che anche in periferia e nell'ambito della formazione artigianale venga acquisita una buona competenza linguistica nella seconda lingua e nella lingua inglese ormai irrinunciabile.
Anche la Provincia di Bolzano, seguendo il modello dell'Unione Europea, come ha riferito Thoma Mathà, direttore della Ripartizione affari comunitari, ha inteso condividere ampiamente queste strategie con i cittadini coinvolgendoli maggiormente per giungere ad una decisione ottimale e condivisa per lo sviluppo regionale. Così dopo aver approvato il documento in prima lettura a fine luglio 2013, la Giunta provinciale ha adottato a tal fine una procedura di consultazione pubblica. Complessivamente, come ha riferito il prof. Tappeiner, sono pervenuti 24 fra suggerimenti e 50 proposte delle quali 45 sono state integrate nel documento, approvato quindi in via definitiva il 21 ottobre scorso.
Come ha riferito Martin Pazeller, direttore della Ripartizione agricoltura ha posto in evidenza l'importanza delle prossime trattative politiche a livello governativo affinché le regioni di piccole dimensioni possano ottenere la giusta attenzione in sede di programmazione.

SA

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