Giornata dell’Autonomia 2014

News 2015

Immigrazione e integrazione, primo rapporto sulla situazione in Alto Adige

Sono poco più di 44mila, in rappresentanza di ben 134 nazionalità, i cittadini stranieri che vivono in Provincia di Bolzano. Una fotografia della situazione attuale in Alto Adige la scatta il primo Rapporto immigrazione e integrazione pubblicato dal Servizio coordinamento immigrazione. Il volume è stato presentato questa mattina (2 maggio) dall'assessore provinciale Roberto Bizzo.

Una fotografia sulla situazione in Alto Adige: il Rapporto presentato da Helmuth Sinn e Roberto Bizzo

"Il passaggio è importante - ha sottolineato Bizzo - perchè si tratta del primo rapporto del genere pubblicato in Alto Adige, un'analisi completa e ricca di tutto ciò che ha a che fare con il delicato problema dell'immigrazione". Dal punto di vista quantitativo, massima attenzione ai numeri, con gli ultimi dati disponibili (i prossimi saranno pronti nel giro di un mese) relativi alla fine del 2011: all'epoca i cittadini stranieri residenti in Provincia di Bolzano erano 44.362, una cifra pari all'8,7% della popolazione totale. I due terzi degli stranieri sono cittadini europei (la metà di paesi aderenti alla UE), mentre un terzo proviene dal resto del mondo con l'Asia (17%) che si pone davanti ad Africa (13%) e America (5%). La comunità più numerosa è quella albanese, con 5.558 residenti, seguita da quella germanica (4.677), da quella marocchina (3.570) e da quella pakistana (3.032).

Una della più interessanti curiosità statistiche riguarda gli immigrati di seconda generazione: il direttore della Ripartizione lavoro Helmuth Sinn, infatti, ha sottolineato che "la metà dei minorenni con cittadinanza stranieri residenti in Alto Adige è nata in Provincia di Bolzano". Sempre Sinn, inoltre, ha posto l'accento sui dati relativi all'occupazione: la forza lavoro provenienti da paesi extra o neo-comunitari rappresenta il 13% dell'occupazione dipendente, con dati che salgono al 17% se si calcola il solo settore privato, e al 24% per le qualifiche non impiegatizie. Ultima curiosità: i cittadini stranieri fanno anche impresa. Sono oltre 3.500, infatti, le aziende altoatesine con soci o titolari non italiani. "Si tratta dell'8% del totale - ha spiegato l'assessore Bizzo - un dato in linea con la percentuale relativa alla popolazione totale".

Oltre ai dati, il rapporto contiene tutte le normative in materia, a partire dalla legge varata dalla Giunta provinciale nel 2011. "Anche se l'integrazione è un tema che ha bisogno di anni per produrre risultati - ha sottolineato Sinn - molto è stato fatto in questi mesi". L'amministrazione provinciale, infatti, ha istituito il Servizio coordinamento immigrazione e la Rete dei referenti per l'immigrazione, senza dimenticare la nomina dei nuovi referenti per l'integrazione nei comuni e nei comprensori. Diventerà inoltre operativo a breve il Centro di tutela contro le discriminazioni, nelle prossime settimane sarà nominata la Consulta per l'immigrazione, che dovrà elaborare il piano pluriennale per l'integrazione, poi sarà la volta dell'elenco dei mediatori interculturali. Il rapporto, nelle sue 110 pagine, raccoglie non solo i contributi delle collaboratrici del Servizio coordinamento immigrazione (Karin Girotto e Sabine Hofer), ma anche le analisi provenienti dall'Istituto per le minoranze dell'Eurac e le best-practice realizzate dai referenti per l'integrazione nei comuni di Appiano e Plaus.

mb

Galleria fotografica

Immigrazione e integrazione, primo rapporto sulla situazione in Alto Adige

Helmuth Sinn spiega i prossimi progetti in tema di integrazione

L'Assessore Bizzo specifica l'importanza dei cittadini immigrati per la nostra terra

Helmuth Sinn spiega i prossimi progetti in tema di integrazione

L'Assessore Bizzo specifica l'importanza dei cittadini immigrati per la nostra terra


Torna su

Foto 2015

Altre foto


Torna su