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Convegno "Il lavoro delle donne: la sfida del futuro"

Il convegno "Il lavoro delle donne: la sfida del futuro" organizzato dalla Commissione provinciale per le pari opportunità per le donne e dal Servizio donna nell'ambito dell'iniziativa "equal pay day 2013", in svolgimento nel pomeriggio di oggi, venerdì 19 aprile 2013 a Palazzo Widmann a Bolzano, sono stati avviati con gli interventi introduttivi dell'assessore provicniale al lavoro, finanze e pari opportunità Roberto Bizzo e della deputata altoatesina Luisa Gnecchi in collegamento streaming da Roma.

L'assessore provinciale Roberto Bizzo interviene al convegno "Il lavoro delle donne: la sfida del futuro" (FOTO:USP/A.Pertl)

Il convegno "Il lavoro delle donne: la sfida del futuro" è organizzato dalla Commissione provinciale per le pari opportunità per le donne e il Servizio donna nell'ambito dell'iniziativa "equal pay day 2013". La considerazione di fondo è che nell'arco della loro vita lavorativa, le donne altoatesine guadagnano, infatti, circa il 17% in meno rispetto ai loro colleghi di sesso maschile e ricevono, conseguentemente, una pensione che è in media inferiore del 47%. A fronte di 1.000 Euro mensili di un pensionato una donna riceve, infatti, circa 500 Euro. Ogni seconda donna pensionata è sotto la soglia della povertà. È una media europea. Come ha detto la presidente della Commissione provicniale per le pari opportunità Ulrike Oberhammer il desiderio è quello di chiudere le falle nelle pensioni delle donne.
L'assessore provinciale al lavoro, finanze e pari opportunità Roberto Bizzo ha fatto presente un dato allarmante (vedi pubblicazione odierna di Mercato del lavoro news): il modificarsi dell'età pensionistica ha forti ripercussioni sui generi. Mediamente le donne lavorano due anni in più rispetto agli uomini per godere della pensione causa part time, aaspettative che le fanno maturare i contributi necessari più in là nel tempo: nel 2012 se gli uomini sono andati in pensione fra i 55 ed i 60 anni, le donne ci sono andate con un'età fra i 57 ed i 62 anni. Con le riforme della pensione l'età si sposterà sempre più avanti ed il fenomeno colpirà le persone nate dopo il 1952. Se nel 2009 il 74 per cento delle persone sono andate in pensione prima dei 60 anni, già nel 2012 la percentuale era scesa al 61 per cento.
La deputata altoatesina Luisa Gnecchi, esperta di pensioni, in collegamento streaming da Roma, introducendo il suo intervento ha sottolineato come se quelle del 1992 e 1995 possono essere definite "riforme" del sistema pensionistico, quelle poste in essere dai governi negli ultimi cinque anni possono essere definite mere "manovre di risparmio sulle pensioni" rivolte in particolare contro le donne. Come ha detto la pensione è il riassunto della vita lavorativa, per le donne tale riassunto è al ribasso. Un dato da lei citato: le donne sono "grandi" titolari di pensioni con trattamento minimo attestandosi, infatti, al 92 per cento.   

Relatrici ed relatori italiani ed esteri stanno ora affrontando temi quale la situazione retributiva delle donne a livello locale ed in raffronto con altre realtà vicine, le riforme delle pensioni in Italia e i problemi che ne derivano e le possibili soluzioni; a livello locale ne discute l'assessora regionale Martha Stocker. Maria Lucia Stefanie per la Banca d'Italia sede di Bolzano presenta gli esiti di una ricerca sul rapporto donne-economia italiana.
Al convegno sono iscritte una novantina di donne.

info http://www.provincia.bz.it/pariopportunita/594.asp

SA

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