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News 2015

Confermato l'ultimo caso di BSE

Le analisi del Centro di referenza nazionale per la BSE di Torino hanno accertato l'infezione da encefalopatia spongiforme del bovino di sei anni cresciuto in Val d'Isarco e macellato a Lodi, confermando gli esiti del test effettuato dall'Istituto zooprofilattico di Bolzano.

Ora è sicuro: il bovino di sei anni di razza pezzata nera cresciuto in Val d'Isarco e macellato in provincia di Lodi, un campione del quale era risultato "non negativo" al test di riscontro della BSE svolto dall'Istituto zooprofilattico di Bolzano , era sicuramente affetto dal morbo. Lo provano le analisi effettuate dal Centro di referenza nazionale per la BSE di Torino.

L'animale di sei anni, di provenienza danese, era stato importato nel 1998 da un'azienda della Val d'Isarco, che recentemente lo aveva inviato fuori provincia per la macellazione. Come spiega l'assessore all'Agricoltura Hans Berger, nel frattempo è stata identificata una bovina proveniente dalla stessa coorte e ancora alloggiata nella stalla della Val d'Isarco: secondo le disposizioni in materia, questo animale dovrà essere abbattuto. La stessa sorte toccherà ai suoi due discendenti, già identificati: mentre uno è già stato macellato da vitello, il secondo si trova in una stalla del mantovano. Le autorità competenti sono state già informate del caso.

"Dopo che tutte le misure previste dalla normativa nazionale ed europea in caso di BSE sono state messe in atto", conclude l'assessore Berger, "si può ora procedere alla riapertura del maso dove si è verificato il caso di BSE, chiuso per i dovuti controlli."

MC


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