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Medical school: Roma ritarda, si allungano i tempi

Entro gennaio il Ministero avrebbe dovuto esprimersi sulla progettata Medical school da attivare a Bolzano, ma Roma ha fatto intendere che il termine slitta al 3 marzo. Questo rinvio non consente di assicurare una preparazione adeguata del progetto per l'inizio del semestre invernale 2013/2014. L'assessore Theiner, competente per la sanità in Giunta provinciale, deve rivedere la tempistica.

Premesse fondamentali per l'avvio di una Medical school a Bolzano sono la collaborazione con l'Università di Firenze e il relativo via libera del Ministero per l'istruzione, l'università e la ricerca. Era atteso entro gennaio ma il responso del Ministero, ha comunicato Roma, slitterà probabilmente al 3 marzo.

"Devo prendere atto che le decisioni di Roma vengono di continuo rimandate, ma siamo arrivati al punto che dobbiamo ripensare la tempistica del progetto", dichiara l'assessore provinciale alla sanità Richard Theiner. E chiarisce: "Una Medical school potrà essere avviata in Alto Adige solo quando tutte le condizioni saranno ben definite e quando il progetto di una scuola di specializzazione in medicina sarà supportata da un ampio consenso nella società."

Dal 2010 un gruppo di lavoro nell'Assessorato alla sanità sta portando avanti il piano della Medical school, "un piano che costituisce la base tecnica per tutte le successive decisioni politiche", ricorda il direttore di Dipartimento Florian Zerzer. Gli aspetti sul piano tecnico e su quello economico sono stati esaminati e calibrati in base agli obiettivi del progetto: rientrano in questa valutazione la collaborazione con Innsbruck e Trento nell'Euregio, le lingue di insegnamento tedesco, italiano e inglese, oltre a un innovativo curriculum. A livello logistico la formazione dei medici si riallaccia alla scuola superiore Claudiana. "Ma i tempi per una preparazione e un'organizzazione adeguate per partire nel semestre invernale 2013/2014 purtroppo non sono più realistici", conferma anche il direttore sanitario Oswald Mayr. I ritardi di Roma non aiutano, ma almeno permetteranno di presentare al meglio le opportunità che il progetto offre alla società altoatesina, conclude Zerzer.

pf


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