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Finanziamenti agli anziani: l'Assessorato alle politiche sociali chiarisce

Tariffe mensa modulate dai Comuni e contenute per le fasce più deboli, budget come nel 2012 per i contributi alle organizzazioni: l'Assessorato provinciale alla famiglia e alle politiche sociali fornisce alcune precisazioni sulle notizie diffuse in questi giorni relative a finanziamenti e servizi alle persone anziane nel 2013.

Rispetto alle mense per anziani le tariffe continuano come finora ad essere basate sulla situazione reddituale e patrimoniale degli utenti e sono - come già in passato - ripartite in due fasce. Per le persone con un reddito basso, ad esempio con una pensione minima, l'adeguamento della tariffa è stato molto contenuto: si è passati da 3,40 € nel 2012 a 3,60 € nel 2013. Tale fascia di debolezza sociale è quindi stata tutelata in modo particolare, osserva l'Assessorato.

"La relativa tariffa massima viene invece fissata dai singoli enti gestori delle mense - spiega il direttore della Ripartizione provinciale Politiche sociali Luca Critelli - con un limite massimo che deve però rientrare entro i 7,50 euro fissati dalla Giunta provinciale come tetto tariffario." I 7,50 euro non sono quindi un importo fisso ma un massimale individuato dalla Giunta: se i costi sono inferiori o se un Comune dovesse decidere di contribuire con propri mezzi al cofinanziamento del servizio, perché ritiene di significativa rilevanza sociale l'offerta dello stesso, la tariffa effettivamente praticata può ovviamente essere inferiore al tetto massimo fissato. "Come per i pasti a domicilio la scelta è stata quella di definire una tariffa che in presenza di un determinato reddito vada a coprire i costi effettivi del servizio. Tale sistema tariffario è stato deciso insieme a Comunità comprensoriali e Comuni", sottolinea Critelli.

In riferimento ai contributi nel settore anziani, per quanto riguarda la Provincia "non esiste nessun provvedimento che vada nella direzione dei tagli paventati sui mass media da alcune organizzazioni", chiarisce il direttore di Ripartizione. Negli incontri preliminari avuti finora con le organizzazioni di rappresentanza del privato sociale è stato sempre ribadito che, dopo le riduzioni del 2012 a seguito dei tagli del Governo, il budget per il 2013 destinato ai contributi è sostanzialmente in linea con quello del 2012. "Non vi è quindi al momento nessun elemento che possa giustificare il timore di un forte taglio generalizzato dei contributi provinciali. Cosa diversa è invece la necessità di sinergie e collaborazione tra associazioni, di cui da anni viene sostenuta l'assoluta necessità e che in futuro dovranno sicuramente essere a un livello molto superiore rispetto all'attuale", aggiunge il direttore Critelli. 

Proprio in ragione delle riduzioni obbligate nel 2012 e dei bisogni sociali esistenti, l'Assessorato provinciale ha scelto in modo mirato di non far gravare sulle assegnazioni correnti per servizi e prestazioni i tagli previsti al settore sociale nel bilancio provinciale 2013. "Rimane così invariata la somma complessivamente destinata a contributi a favore di enti pubblici e al privato sociale, mentre per quanto riguarda le assegnazioni a Comunità comprensoriali e Comuni per la gestione dei servizi sociali la riduzione è stata limitata a un 1% complessivo rispetto al 2012", conclude Critelli.

pf


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