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Progetto altoatesino Gender Pay Gap best practice da esportare

L'Alto Adige esporta una "buona pratica" in tema di pari opportunità. I risultati del progetto altoatesino cofinanziato dal FSE "Gender Pay Gap" sono stati presentati oggi, venerdì 16 novembre 2012 ad Udine, nell'ambito del Convegno nazionale "Oltre la Riforma del Mercato del lavoro - I nuovi percorsi del lavoro femminile" organizzato dall'Ufficio della Consigliera di parità della Regione Friuli Venezia Giulia

Il convegno stato un momento importante per l'Alto Adige, che nell'ambito transregionale di un progetto cofinanziato dal Fondo sociale europeo e dalla Provincia, ha potuto presentare una buona pratica in tema di pari opportunità.
L'intero progetto è stato gestito dall'Associazione Rete donne-lavoro di Bolzano, in partenariato con l'Assessorato al lavoro e alle pari opportunità con la collaborazione della Consigliera di parità altoatesina Simone Wasserer   e con l'AFI-IPL (Istituto per la promozione dei lavoratori).
L'assessore provinciale al lavoro e pari opportunità Roberto Bizzo si dice orgoglioso del lavoro presentato.

Al convegno di Udine è intervenuta la consigliera di parità altoatesina Simone Wasserer con una relazione dal titolo "Best practice di Bolzano: Presentazione del progetto FSE "Gender Pay Gap". "Questo  progetto ha permesso di sviluppare un software bilingue a disposizione on-line sul sito della Rete civica per le imprese con oltre 100 dipendenti che ogni due anni sono chiamate per legge a redigere un rapporto sulla situazione del personale in ottica di genere (come previsto dall'Art. 46 del Codice delle pari opportunità)" - così Wasserer. Silvia Vogliotti dell'AFI-IPL ha invece presentato i dati statistici sulla situazione del personale nelle aziende altoatesine con oltre 100 dipendenti.

Nel pomeriggio, sempre ad Udine, molte consigliere provinciali e regionali di parità si sono riunite nel workshop transregionale coordinato dalle esperte di Bolzano, volto sia a diffondere l'uso del software già in uso alla provincia di Bolzano e in Lombardia, ma anche a proporre delle modifiche alla normativa statale. A conclusione dei lavori le consigliere hanno firmato una proposta congiunta di modifica all'art. 46 del Codice delle pari opportunità, al fine di dotare le Consigliere stesse di uno strumento maggiormente utile nel delineare quelle che sono le problematiche dell'occupazione femminile nelle imprese con oltre 100 addetti. Il documento finale verrà inviato alla Consigliera nazionale a Roma e alla Ministra Fornero.

SA


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