Giornata dell’Autonomia 2014

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Apertura dei negozi: tutelare famiglia e piccole e medie imprese

Tutelare la famiglia, il riposo domenicale e le piccole e medie imprese altoatesine: questi i principi ispiratori degli indirizzi sulle aperture dei negozi al dettaglio approvati dalla Giunta provinciale e presentati oggi (30 ottobre) a Bolzano dall’assessore Thomas Widmann. I punti centrali: 35 chiusure domenicali all’anno più Natale, Pasqua e Pentecoste in tutti i Comuni, con eccezione per i 17 ad alta vocazione turistica (22 domeniche più le 3 festività), e quelli di confine (apertura sempre consentita eccetto le 3 feste). I Comuni hanno ora 3 mesi di tempo per disciplinare la materia nel territorio di competenza.

L'assessore Widmann presenta gli indirizzi suller aperture dei negozi con Arno Kompatscher, Paolo Pavan e Walter Amort (da sinistra)

La nuova legge provinciale sull'ordinamento del commercio è attualmente al centro del confronto con il Governo per evitare l'iter di impugnativa davanti alla Corte costituzionale. "Le trattative con Roma non sono facili - ha aggiornato l'assessore Widmann - ma cerchiamo di far capire al Governo che è necessario tenere conto delle caratteristiche naturali del territorio locale rispetto al resto del Paese: la scarsità di superficie edificabile, il 6%, e i numerosissimi piccoli insediamenti sparsi, due fattori che richiedono in Alto Adige un freno alla liberalizzazione del dettaglio nelle zone produttive e alle aperture indiscriminate." Tra due settimane nuovo round dei negoziati.

Nel frattempo la Giunta provinciale ha emanato le direttive di attuazione su orari e aperture dei negozi al dettaglio, norma attesa dai Comuni per avere una base legislativa chiara su cui poter regolamentare nel territorio di competenza. L'assessore Widmann ha illustrato i punti centrali degli indirizzi: chiusure totali nelle giornate di Natale, Pasqua e Pentecoste, 35 chiusure domenicali su 52 per quasi tutti i Comuni - compresi Bolzano e Merano - ad eccezione dei 17 ad alta vocazione turistica secondo i parametri ASTAT (300mila pernottamenti l'anno) per i quali le chiusure domenicali scendono a un minimo di 22. "Una proposta restrittiva, ma l'obiettivo della Giunta è quello di tutelare la famiglia, il riposo domenicale e la sopravvivenza delle piccole e medie imprese locali", ha sintetizzato Widmann. In cinque Comuni considerati di confine (Curon, Tubre, Brennero, Salorno, San Candido) il sindaco potrà decidere l'apertura tutto l'anno, ad eccezione di Natale, Pasqua e Pentecoste. Gli orari di apertura vanno fissati nella fascia 6-23 nei giorni feriali e 6-21 in quelli festivi.

La competenza di attuare le direttive spetta ai Comuni, che hanno ora tre mesi di tempo per definire il regolamento e il calendario delle aperture nel rispettivo territorio. La proposta della Giunta è stata discussa con il Consiglio dei Comuni: "Un compromesso ragionevole per tutelare la domenica, la migliore soluzione possibile in questo momento difficile, considerata la posizione del Governo in materia", ha confermato il presidente del Consorzio dei Comuni Arno Kompatscher. Favorevoli alle direttive anche il presidente dell'Unione commercio turismo e servizi Walter Amort, che oltre all'importanza della sicurezza normativa ha ricordato l'esigenza di mantenere il divieto per il commercio al dettaglio nelle zone produttive, e dal direttore di Confesercenti Bolzano Paolo Pavan: "È un tentativo importante per regolamentare la materia dopo la decisione catastrofica del Governo che colpisce lavoratori e piccole imprese. Non si può lasciare la scelta ai singoli e alla grande distribuzione." Provincia, Comuni e commercianti hanno ribadito l'impegno congiunto di salvaguardare il tessuto commerciale nei paesi e nei quartieri urbani.

In allegato: l'elenco dei comuni ad alta vocazione turistica

 

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Orari dei negozi: l'Assessore Widmann spiega le distinzioni tra centri storici e zone produttive.

L'Assessore Widmann illustra il coinvolgimento dei Comuni nelle decisioni sul commercio.

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