Giornata dell’Autonomia 2014

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Widmann sul barometro dell'economia: prepararsi ai tempi dopo la crisi

Il barometro dell'economia presentato oggi (22 agosto) dall'Ipse della Camera di commercio prevede per l'economia altoatesina un rallentamento graduale senza crolli drastici. L'assessore provinciale Thomas Widmann vede giunto il momento per attrezzarsi in vista del dopo-crisi: con investimenti, ricerca e aggiornamento.

Rallentamento senza crolli drastici: la previsione dei ricercatori dell'Ipse contenuta nell'ultimo barometro dell'economia deve stimolare le imprese, secondo l'assessore Widmann, "a non fermarsi ma invece a pianificare per il periodo dopo la crisi: attraverso investimenti, ricerca e attività di aggiornamento. Prodotti e prestazioni potranno contribuire ad accelerare l'uscita dalla crisi."

Widmann giudica positivamente l'aumento dell'occupazione nel primo semestre 2012, mentre la quota dei senza lavoro al 3,6% viene considerata sotto due aspetti: "A livello internazionale è un risultato ragguardevole, a livello locale invece è meno positivo perchè conferma che settori come i trasporti o le costruzioni si trovano in una situazione difficile." L'assessore Widmann è convinto che nella fase di crisi le imprese altoatesine si siano mosse per cercare nuove strade: "Lo si denota dall'aumento delle cooperazioni tra aziende e nei tentativi di approdare a nuovi mercati. Non a caso l'export è aumentato rispetto al trimestre dell'anno passato, una tendenza che viene sostenuta anche da EOS e dalla Giunta provinciale."

Che l'attuale situazione, malgrado alcuni segnali positivi, resti difficile viene testimoniata secondo l'assessore Widmann dai quattro indicatori esaminati per calcolare la fiducia dei consumatori in Alto Adige. Un regresso significativo registrano gli indicatori sullo sviluppo della disoccupazione nei prossimi 12 mesi: "L'Alto Adige è in grado di competere con molte altre regioni europee, ma ha il problema dell'incertezza politica per l'era dopo Monti. Questa è per me un'ulteriore ragione per trattare con Roma nuove competenze, prima fra tutte l'autonomia finanziaria, unica possibilità per ridurre i nostri margini di rischio in vista del ricambio politico in Italia", conclude Widmann.

pf


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