Giornata dell’Autonomia 2014

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Rifugi da ricostruire, c'è un vincitore anche per il Pio XI

Tre dei 24 rifugi passati dallo Stato alla Provincia dovranno essere completamente ricostruiti: si tratta dei rifugi Ponte di Ghiaccio, Vittorio Veneto al Sasso nero, e Pio Xl. Il concorso di idee aperto a progetti innovativi si è concluso nelle scorse settimane, con la giuria che ha proclamato i vincitori per le prime due strutture. Ieri, invece, è arrivata la decisione sul rifugio Pio XI: l'incarico è stato affidato agli architetti meranesi Thomas Höller e Georg Klotzner.

Il progetto vincitore per la ricostruzione del rifugio Pio XI, nel comune di Curon Venosta

A fine gennaio la Giunta provinciale ha deciso di affidarsi a progetti innovativi, dal punto di vista tecnico e architettonico, per ricostruire 3 dei 24 rifugi passati dallo Stato alla Provincia: quelli nelle peggiori condizioni di manutenzione. "In tutto l'arco alpino ci sono esempi innovativi in grado di coniugare modernità, tradizione, sostenibilità e rispetto del paesaggio - ha spiegato il presidente Luis Durnwalder - e abbiamo deciso di muoverci anche noi in questa direzione". Il Dipartimento provinciale lavori pubblici ha dunque lanciato un concorso di idee che si è concluso nelle scorse settimane con la proclamazione di due vincitori su tre.

Per il rifugio Ponte di Ghiaccio (60 posti, Selva dei Molini/Lappago) il progetto prescelto è stato quello degli architetti brissinesi Matteo Scagnol e Sandy Attia, mentre per il rifugio Vittorio Veneto al Sasso nero (50 posti, San Giovanni in Valle Aurina) la scelta è ricaduta sul progetto di Helmut Stifter e Angelika Bachmann di Falzes. Si sono dovute attendere ancora alcune settimane, invece, per avere una risposta definitiva sul  rifugio Pio XI (60 posti letto, Curon Venosta), con la giuria che aveva chiesto la rielaborazione di due progetti valutati ex-aequo.

La scelta definitiva è arrivata oggi (20 giugno) e ha premiato gli architetti meranesi Thomas Höller e Georg Klotzner, i quali hanno rivisto la loro idea iniziale riducendo il volume della parte interrata dell'edificio. La giuria presieduta dal direttore del Dipartimento lavori pubblici Josef March, e composta da architetti, ingegneri e rappresentanti di AVS e CAI, temeva infatti un intervento troppo invasivo, e dopo la modifica sottolinea "l'ottimo inserimento nel paesaggio e l'intelligente utilizzo degli spazi che dà vita ad una struttura compatta e moderna". In tutto, sono stati 24 (8 per ognuno dei 3 rifugi) i partecipanti al concorso di idee, con un investimento previsto di 2 milioni di euro per ognuno dei tre interventi.

mb


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