Giornata dell’Autonomia 2014

News 2015

20 anni della chiusura della vertenza altoatesina: a Vienna sguardo al futuro dell'autonomia

L'autonomia è un patrimonio contro l'insidia del centralismo ma anche contro ogni tentazione di localismo, è un impegno ad aprirsi all'Europa e a mantenere il livello di sviluppo raggiunto: questi i concetti ribaditi oggi (19 giugno) al Parlamento di Vienna negli interventi alla cerimonia per i 20 anni della chiusura della vertenza altoatesina davanti all'ONU. Il presidente Luis Durnwalder ha ringraziato i protagonisti del cammino dell'autonomia, ha guardato al suo futuro e alle prossime tappe.

Presidenti e organizzatori: Helmut Kritzinger, Luis Durnwalder, Barbara Prammer, Hermann Gahr, Günther Platter e Lorenzo Dellai

Vent'anni fa l'Austria consegnava la quietanza liberatoria che sanciva l'adempimento delle misure del Pacchetto per l'Alto Adige: nello stesso giorno e nella stessa sala in cui il Nationalrat aveva dato via libera alla chiusura della controversia internazionale tra Austria e Italia, oggi (19 giugno) a Vienna una cerimonia ha ripercorso il cammino dell'autonomia e anticipato i passi futuro di questo sviluppo di successo. La presidente del Nationalrat Barbara Prammer, che assieme al Ministro degli esteri Michael Spindelegger ha invitato all'evento i protagonisti di ieri e di oggi, nel suo saluto ha definito l'autonomia altoatesina "modello internazionale per la soluzione dei conflitti, la strada della negoziazione si è dimostrata quella giusta."

Il ministro Spindelegger ha osservato che la quietanza liberatoria ha un significato particolare: "Un successo per la diplomazia austriaca nella fase preparatoria all'ONU, nelle trattative, nella tenacia per dare attuazione alle 137 misure del Pacchetto. Ma la tenacia è stata soprattutto dei sudtirolesi." Spindelegger ha ricordato che l'Austria nella sua funzione di tutela ha mantenuto la stessa posizione negli anni, indipendentemente dal colore del governo di Vienna: "Abbiamo imparato che buone soluzioni non vengono dall'oggi al domani, servono negoziati, consapevolezza, convinzione della propria posizione." Oggi, ha aggiunto il ministro e vicecancelliere, l'autonomia si è consolidata, si è aggiornata, guarda alla collaborazione in Europa. Spindelegger ha sottolineato che l'Austria ha rapporti stretti e amichevoli con l'Italia, "siamo orgogliosi che questo sostegno ai sudtirolesi non abbia mai messo in gioco i nostri rapporti con l'Italia. Si può lavorare assieme bilateralmente quando il dialogo è aperto e franco."

Il ministro degli Esteri austriaco ha ricordato che negli ultimi tre anni ha sempre trovato la comprensione anche dei ministri Franco Frattini e Giulio Terzi: "Mettere i problemi  sul tavolo e cercare una soluzione è la strada anche per il futuro", ha detto Spindelegger. L'Alto Adige, ha concluso, resta centrale nella politica estera austriaca che mantiene la sua funzione di tutela nei confronti delle minoranze. E infine il futuro: "Oggi guardiamo all'Europa, il confine non è più visibile, la cooperazione nell'Euregio e a Bruxelles conferma come le Regioni possono lavorare assieme nell'UE."  

Il presidente della Giunta provinciale Durnwalder ha premesso che "siamo qui per dire grazie a tutti coloro che ci hanno portato fino a questo punto del cammino dell'autonomia". Ha citato Magnago, Benedikter, Riz, Berloffa, due in particolare tra gli austriaci: il cancelliere Kreisky e il ministro Mock. I vantaggi del secondo statuto, ha ricordato, "sono stati fondamentali, ci hanno permesso di fare una politica in grado di rispondere ai bisogni della nostra terra. Un Alto Adige in sofferenza è diventato una provincia moderna e con un certo benessere. Ora dobbiamo confermare il livello raggiunto, assicurare anche in futuro ai cittadini un lavoro, una casa, i servizi necessari e di qualità."

Secondo Durnwalder la vertenza non chiude la storia dell'autonomia, è un libro che avrà ancora molti capitoli, quelli che dovranno interpretare la realtà che cambia. "Dobbiamo riconoscere il segno dei tempi in Europa - ha ribadito il Presidente - non aver paura di aprirsi: non siamo gelosi della nostra autonomia, oggi abbiamo il compito, come zona di confine, di lavorare con le regioni a noi vicine, di unire gli Stati. Lo stiamo facendo con l'Euregio, che abbraccia 1,8 milioni di persone." In conclusione Luis Durnwalder ha definito l'autonomia "un'opera di pace delle diplomazie e di politici democratici e lungimiranti: conferma che fiducia, tenacia, dialogo, rispetto portano alla pacificazione." A questo proposito il Landeshauptmann ha ringraziato anche i politici italiani, "senza i quali non sarebbe stato possibile raggiungere il livello di sviluppo di oggi. E grazie alla popolazione che ha sempre sostenuto questi sforzi con senso di responsabilità e saggezza." I presidenti del Trentino Lorenzo Dellai e del Tirolo Günther Platter hanno ribadito la volontà della collaborazione nell'Euroregione nella solidarietà e senza dimenticare le radici alpine.

Alla cerimonia nel Parlamento di Vienna hanno partecipato tra gli altri l'intera Giunta provinciale, l'ambasciatore italiano a Vienna Eugenio d'Auria, i ministri austriaci Karl Heinz Töchterle e Claudia Schmied, il sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli, la consorte dell'ex ministro Mock, molti protagonisti di ieri e oggi della scena politica euroregionale.

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20 anni della chiusura della vertenza altoatesina: a Vienna sguardo al futuro dell'autonomia

Il Presidente Durnwalder spiega quale potrebbe essere l'autonomia del futuro

Il Presidente Dellai ripercorre le tappe dell´autonomia del Trentino Alto Adige

Il Presidente Durnwalder spiega quale potrebbe essere l'autonomia del futuro


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