Giornata dell’Autonomia 2014

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Giornata del profugo: in Alto Adige sono 137, per Theiner "aiutarli è un dovere"

I primi profughi provenienti dall'Africa del Nord sono arrivati in Provincia di Bolzano nell'aprile 2011, circa un anno più tardi sono 137 quelli ospitati sul territorio altoatesino. In occasione della giornata internazionale del profugo di domani (20 giugno) l'assessore Richard Theiner sottolinea l'importanza di offrire sostegno alle persone in difficoltà. "Aiutarli - commenta l'assessore - per noi è un dovere".

L'assessore Richard Theiner, Karl Tragust, Nadja Schuster (Ufficio anziani e distretti sociali) e il sindaco di Vandoies Walter Huber assieme a un gruppo di profughi

"Nell'accogliere persone in difficoltà - prosegue Theiner - dimostriamo quanto fondamentali siano nella nostra società valori come la tolleranza, il rispetto e la solidarietà". Il 20 giugno viene celebrata la giornata mondiale del profugo istituita dall'ONU per riportare al centro l'attenzione sui milioni di uomini, donne e bambini costretti a fuggire dalla propria terra. E inevitabilmente il pensiero ritorna a ciò che è accaduto lo scorso anno nell'Africa settentrionale, in maniera particolare in Libia, dove la guerra civile che ha portato alla caduta del regime di Gheddafi ha costretto decine di migliaia di persone a fuggire. Circa 200 di questi profughi sono stati assegnati dallo Stato all'Alto Adige, e la Giunta provinciale ha incaricato la Ripartizione famiglia e politiche sociali di organizzare l'accoglienza nelle varie strutture presenti sul territorio.

"Inizialmente c'erano dei timori - commenta l'assessore Richard Theiner - ma la popolazione locale ha accolto in maniera ospitale e pacifica i profughi. E dico ciò, nonostante il brutto episodio del maggio scorso a Vandoies ci abbia fatto trascorrere dei brutti momenti. La chiave di questa esperienza comuque positiva sta nella stretta e positiva collaborazione dell'amministrazione provinciale con Questura, Comunità comprensoriali, Comuni e associazioni no-profit come Caritas e Volontarius che hanno materialmente gestito le strutture".

Attualmente sono 137 i profughi nordafricani ospitati a Bolzano, Merano e Vandoies, e per molti di loro il futuro è ancora incerto. "In 25 - spiega Karl Tragust, che ha seguito tutta la questione profughi per conto della Provincia - sono in possesso dello status di rifugiato che consente loro di restare sul territorio altoatesino per motivi umanitari. In 48 sono in attesa di una decisione circa la loro richiesta di asilo in Italia, mentre 61 sono quelli che si sono visti respingere la domanda in prima istanza e che ora sono in attesa dell'esito del ricorso. Infine ci sono 3 profughi minorenni che attualmente vengono seguiti dal centro di prima accoglienza di Bolzano".

Nei primi 6 mesi di permanenza su suolo straniero, ai profughi non è concesso di cercarsi un'occupazione, e i nordafricani ospitati in Alto Adige hanno sfruttato questo periodo per migliorare le proprie competenze linguistiche ed informatiche, nonchè per orientarsi nelle proprie scelte future dal punto di vista lavorativo o formativo. Alcuni di loro, infatti, si sono anche iscritti alle scuole provinciali di formazione professionale. "Per i profughi entrare nel mondo del lavoro è sempre molto complicato - sottolinea Tragust - ma è già da valutare in maniera positiva il fatto che qualcuno di loro abbia trovato un'occupazione oppure abbia svolto dei periodi di tirocinio all'interno delle aziende".

Tutti i costi per l'accoglienza all'interno delle strutture, che sono state adeguate per ospitare i profughi, e per le iniziative legate alla formazione, sono a carico dello Stato. I profughi che non hanno un'occupazione ricevono vitto e alloggio e un contributo mensile di 40 euro, quelli che invece hanno un reddito derivante dalla propria attività lavorativa devono contribuire ai costi di ospitalità all'interno della struttura. Per il primo anno (aprile 2011-marzo 2012) Roma ha versato all'amministrazione provinciale 2.297.000 euro

mb


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