Giornata dell’Autonomia 2014

News 2015

Dalla Giunta: documenti storici, ricerca di scomparsi, prestazioni sociali

I documenti storici dell'Ente Nazionale per le Tre Venezie dovranno essere trasferiti da Roma a Bolzano: è quanto ha chiesto oggi (16 aprile) la Giunta provinciale. Tra le altre decisioni, un miglior coordinamento nella ricerca di persone scomparse e il freno all'aumento di nuovi residenti che puntano solo al beneficio delle prestazioni sociali.

Archivio dell'Ente Tre Venezie a Bolzano

Al Ministero della Finanze a Roma è confluito tutto il materiale dell'Ente Nazionale Tre Venezie, un organismo fondato tra le due Guerre mondiali e disciolto negli anni Settanta. Considerato che per ragioni di spazio il Ministero cerca una nuova sistemazione degli atti, la Giunta provinciale chiede il trasferimento a Bolzano dei circa 4mila documenti storici del patrimonio riferiti all'Alto Adige, "in quanto si tratta di materiale che in molto casi ha un notevole significato storico e di testimonianza dello sviluppo del Sudtirolo", ha spiegato il presidente Luis Durnwalder. Riguardano tra l'altro, come da competenze dell'Ente nazionale Tre Venezie, i masi e le proprietà dei contadini amministrate o cedute a terzi, la gestione dei beni degli optanti, i danni di guerra. Se non fosse possibile il trasferimento del materiale storico a Bolzano, la Giunta chiede in alternativa che i documenti vengano raccolti presso la Presidenza del Consiglio dei ministri con la possibilità di consultarli in qualsiasi momento. 

No a nuovi residenti per prestazioni sociali 

Connessa alla realtà delle seconde case per la vacanza in Alto Adige, la Giunta registra una nuova problematica: ci sono sempre più persone di altre Regioni o di Paesi UE che, raggiunta la terza età, sfruttano la loro seconda casa in Alto Adige per trasferire qui la residenza e quindi poter beneficiare delle prestazioni sociali all'avanguardia (anche sul piano finanziario) assicurate dalla Provincia di Bolzano: servizi di assistenza, posti in casa di riposo o struttura di cura. "C'è naturalmente il requisito dei cinque anni di residenza in Alto Adige necessari per poter aver diritto a queste prestazioni, ma non sembra sufficiente a mantenere il problema sotto controllo", ha detto il presidente Durnwalder dopo la seduta di Giunta. La Provincia è sempre pronta ad aiutare le persone che versano veramente in stato di bisogno, ha precisato Durnwalder, "ma chi possiede una seconda casa per le vacanze in Alto Adige non necessariamente può dirsi una persona in gravi condizioni economiche". Ora la Giunta studierà i possibili interventi sul piano giuridico per contenere il fenomeno dei proprietari di seconde case che puntano alle prestazioni sociali in Alto Adige.


Accordo per la ricerca di persone scomparse

Per gestire ancora meglio in Alto Adige la ricerca di persone scomparse va coordinata l'azione di tutte le parti coinvolte, statali e provinciali. "Questo è anche il contenuto di un accordo con il Commissariato del Governo approvato oggi dalla Giunta provinciale", ha riferito Durnwalder. Il protocollo disciplinerà interventi, compiti e comunicazione delle unità impegnate: forze dell'ordine, organi statali, protezione civile provinciale.


Avanti con l'autonomia dinamica

La marcia degli Schützen di sabato scorso non cambia l'azione politica della Giunta provinciale: "È scontato che proseguiremo sulla strada dell'autonomia dinamica e nell'impegno a gestire nuove competenze a favore di tutta la popolazione", ha ribadito il presidente Durnwalder. Quella dell'autonomia è l'unica strada realistica che permette di non fare passi indietro sulla convivenza e di non mettere a rischio l'autonomia dell'Alto Adige. "La situazione economica nazionale è difficile, ma ai cittadini bisogna dire tutta la verità, e quindi anche quanto è stato fatto e raggiunto negli ultimi decenni", ha concluso il Presidente.

 

pf

Il Presidente Durnwalder illustra i nuovi progetti per la ricerca di persone scomparse

Il Presidente Durnwalder illustra i nuovi progetti per la ricerca di persone scomparse


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