Giornata dell’Autonomia 2014

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Dalla Giunta: precisati gli ultimi interventi sulle liberalizzazioni

Gli ultimi interventi sull'ordinamento del commercio a seguito delle liberalizzazioni introdotte dal Governo sono stati precisati oggi (5 marzo) dalla Giunta provinciale prima della trattazione della relativa legge provinciale in Consiglio: la Giunta si è espressa contro la possibilità di prevedere isole commerciali nelle zone produttive.

Il disegno di legge sul nuovo ordinamento del commercio, che dovrebbe approdare questa settimana all'esame del Consiglio provinciale, punta ad armonizzare la politica commerciale altoatesina con le direttive del governo Monti. I punti centrali del ddl prevedono una semplificazione dell'avvio dell'attività, un'ampia liberalizzazione del commercio nei centri urbani e una politica più restrittiva nelle aree produttive e nel verde agricolo. "Cerchiamo di difendere il tessuto socioeconomico locale e i cardini della nostra politica decennale sfruttando i margini possibili, ma non possiamo frenare la liberalizzazione quando garantisce vantaggi al territorio e al consumatore", ha sintetizzato il presidente della Provincia Luis Durnwalder dopo la seduta.

La Giunta si è pronunciata oggi su due aspetti ancora aperti: la proposta di prevedere isole commerciali all'interno delle aree produttive e l'eventualità di creare una specifica Authority. In entrambi i casi, dopo un'approfondita analisi, la Giunta si è espressa contro le due proposte. Nel ddl di legge sono confermati alcuni punti fermi: una riduzione dell'iter per avviare l'attività commerciale, l'abolizione del contingentamento e le regole differenziate a seconda della destinazione urbanistica di un'area. In caso di apertura di un esercizio commerciale, il ddl della Giunta applica le direttive del governo: non è più necessario il rilascio di una licenza ma è sufficiente una comunicazione di inizio attività al Comune. Viene abolito anche il contingentamento della superficie di vendita: niente più soglia massima consentita.  

Differenziate sono invece nel ddl le disposizioni nelle diverse zone, in base alla loro destinazione urbanistica: nel centri urbani la liberalizzazione sarà totale e interi edifici potranno essere adibiti ad attività commerciale. Nelle cosiddette zone B il rapporto sarà di 60 (settore abitativo) e 40 (settore commercio e servizi), nelle zone C quest'ultimo scende al 16%. Nelle zone produttive il commercio al dettaglio è consentito sono in cinque aree: autoveicoli, macchinari e attrezzi agricoli, mobili, materiale edile e bevande in confezioni all'ingrosso.

pf


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