News 2015
Formazione professionale in carcere: un'opportunità di reintegrazione sociale
Ripartono lunedì prossimo le attività di formazione professionale presso la Casa circondariale di Bolzano. I corsi, presentati quest'oggi a Bolzano dall'assessora Luisa Gnecchi e dalla Sovrintendente Bruna Visintin Rauzi, hanno una duplice funzione: contrastare la devianza e favorire l'accesso al mondo del lavoro una volta fuori dal carcere.
Sono una ventina gli ospiti della Casa circondariale di Bolzano che, a partire da lunedì prossimo, frequenteranno i corsi organizzati all'interno della struttura di via Dante dalla Ripartizione provinciale Formazione professionale italiana. Ma le domande di partecipazione sarebbero molte di più, a dimostrazione della grande richiesta di occasioni di formazione e socializzazione che viene dai detenuti, che non può essere totalmente soddisfatta a causa della mancanza di spazi. "Tuttavia", ha commentato l'assessora alla Scuola e Formazione professionale in lingua italiana Luisa Gnecchi nel corso della conferenza di presentazione dei corsi, ospitata questa mattina nella sala stampa di Palazzo Widmann a Bolzano, "l'iniziativa avviata nel 1990 è comunque preziosa. La funzione del carcere dovrebbe essere riabilitativa e finalizzata al rientro nella società: per questo, garantire una qualifica professionale, accanto alla possibilità di ottenere il diploma di licenza elementare e media, è fondamentale per offrire una possibilità futura di inserimento."Due sono i corsi offerti dalla Formazione professionale italiana: "Commis di cucina", di 137 ore, ed "Installatori elettrici", di 200 ore. "Fino ad oggi", ha spiegato Andrea Bullara, direttore della Formazione continua sul lavoro, "sono stati consegnati in carcere 50 diplomi di aiuto cuoco. La qualifica professionale è fondamentale al momento dell'uscita dal carcere, il nostro obiettivo primario rimane tuttavia favorire la socializzazione delle persone, ed in questo modo l'allontanamento dalla devianza e l'avvicinamento al rispetto delle regole, a partire da quelle di frequenza dei corsi interni alla struttura carceraria."
"Da parecchi anni", ha aggiunto la Sovrintendente Bruna Visintin Rauzi, "la scuola è entrata nelle carceri con i normali corsi di licenza ementare e media, frequentati quest'anno da trenta alunni. Da un decennio è presente anche la Formazione profesionale, che offre la grande opportunità di qualificarsi per un futuro di legalità." La dott.ssa Visintin Rauzi ha poi sottolineato la soddisfazione espressa dai corsisiti degli anni precedenti al momento della consegna del diploma, che ha per queste persone il valore aggiunto di possibile canale di accesso ad una normale vita sociale, come ha confermato anche la coordinatrice delle attività di risocializzazione e cultura nel carcere, Franca Berti.
Sono circa 20 gli insegnanti che si occupano dei diversi programmi di lezioni nella Casa circondariale di Bolzano. Ad essi, rappresentati quest'oggi da Gian Marco Lovera, da anni operante all'interno del Carcere di Bolzano, la Ripartizione Formazione profesionale offrirà a breve anche un corso di formazione.
MC