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Dalla Giunta: ddl sulle liberalizzazioni, misure su verde agricolo, zone produttive e orari

Limitazioni all'attività commerciale nel verde agricolo, cinque tipologie di vendita ammesse nelle zone produttive, direttive sulle aperture dei negozi: sono alcuni dei correttivi che la Giunta provinciale ha inserito oggi (13 febbraio) nel ddl per regolamentare la liberalizzazione nel commercio.

Chiariti gli ultimi aspetti con i rappresentanti dei Comuni e dei commercianti, la Giunta provinciale ha approvato il disegno di legge sul nuovo ordinamento del commercio che dovrebbe armonizzare la politica commerciale altoatesina con le direttive del governo Monti. I punti centrali del ddl prevedono una semplificazione dell'avvio dell'attività, un'ampia liberalizzazione del commercio nei centri urbani e una politica più restrittiva nelle aree produttive e nel verde agricolo. "Cerchiamo di difendere il tessuto socioeconomico locale e i cardini della nostra politica decennale sfruttando i margini possibili, ma non possiamo frenare la liberalizzazione quando garantisce vantaggi al territorio e al consumatore", ha sintetizzato il presidente della Provincia Luis Durnwalder dopo la seduta.

Il compromesso raggiunto tra i due orientamenti poggia su tre principi: una riduzione dell'iter per avviare l'attività commerciale, l'abolizione del contingentamento e le regole differenziate a seconda della destinazione urbanistica di un'area. In caso di apertura di un esercizio commerciale, il ddl della Giunta applica le direttive del governo: non è più necessario il rilascio di una licenza ma è sufficiente una comunicazione di inizio attività al Comune, che avrà 60 giorni di tempo per valutare i presupposti sul piano formativo, sanitario, urbanistico, ambientale, della sicurezza del lavoro e, in presenza di irregolarità, intervenire contro l'apertura. Viene abolito anche il contingentamento della superficie di vendita: niente più soglia massima consentita (ad esempio gli attuali 5mila mq nel settore del mobile). Soppressi anche i piani territoriali del commercio, con la conseguente introduzione del criterio distributivo omogeneo sull'intero territorio.  

Differenziate sono invece nel ddl le disposizioni nelle diverse zone, in base alla loro destinazione urbanistica: nel centri urbani la liberalizzazione sarà ampia e interi edifici potranno essere adibiti ad attività commerciale. In caso di cessata attività, però, si dovrà tornare al rapporto di cubatura originario di 60 per l'edilizia abitativa e 40 per commercio e servizi. Limitazioni sono introdotte nel verde agricolo, dove il commercio viene ammesso solo se in relazione a quanto prodotto in quell'area, prevalentemente dall'agricoltore, o collegato a una infrastruttura esistente  (pista ciclabile, campo da golf). Nelle zone produttive invece il commercio al dettaglio è consentito sono in cinque aree: autoveicoli, macchinari e attrezzi agricoli, mobili, materiale edile e bevande in conezioni all'ingrosso. "Anche in futuro altre tipologie merceologiche non sono commercializzabili", ha specificato Durnwalder.

Infine gli orari di apertura dei negozi: la Giunta provinciale conferma il suo orientamento verso una chiara regolamentazione del settore. Il ddl autorizza la Giunta ad emanare precise direttive sulle aperture, sulla falsariga di quanto adottato di recente per quelle domenicali e dei festivi. "Spero ora che questa proposta venga approvata dal Consiglio provinciale e che non venga impugnata dal Governo, anche se il rischio c'è, perchè ci siamo spinti molto avanti per tutelare la struttura commerciale cresciuta nei decenni in Alto Adige", ha concluso Durnwalder.

 

pf

Le decisioni della Giunta Provinciale 13-02-2012

Il Presidente Durnwalder sul ddl per le liberalizzazioni

Il Presidente Durnwalder sul ddl per le liberalizzazioni


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