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Ventennale di Ötzi, un successo per il Museo Archeologico e l’Alto Adige

La mostra temporanea “Ötzi20 – Life. Science. Fiction. Reality”, proposta in occasione dei 20 anni dal ritrovamento dell’Uomo venuto dal ghiaccio, nel 2011 ha consentito al Museo Archeologico dell’Alto Adige di registrare un record di visite (265.459 presenze) ed al suo protagonista di riscuotere un interesse mediatico internazionale. Lo scorso anno, anche la ricerca ha reso pubblici straordinari risultati scientifici, mantenendo sempre vivo l’interesse per Ötzi. A trarne giovamento, indirettamente, il turismo e l’economia altoatesini.

La nuova raffigurazione di Ötzi

Il 19 settembre del 2011 è stato celebrato il 20° anniversario del ritrovamento di Ötzi, avvenuto nel 1991 ad opera di una coppia di turisti tedeschi, allo sciogliersi della neve sulle Alpi della Val Venosta/Alpi Ötztaler. Il Museo Archeologico dell’Alto Adige, che dal 1998 custodisce la mummia divenuta famosa in tutto il mondo, in occasione del ventennale ha proposto una mostra temporanea che concentra, in un’unica istantanea, 20 anni di ricerca, storia e curiosità su Ötzi, nonché risultati scientifici in continuo aggiornamento.

Pezzo forte dell’esposizione “Ötzi20 – Life. Science. Fiction. Reality” è la nuova ricostruzione a grandezza naturale dell’Uomo venuto dal ghiaccio, realizzata dai due artisti olandesi Alfons e Adrie Kennis. Tra marzo e dicembre 2011, la ricca esposizione, dislocata su 4 piani, ha attirato 265.459 visitatori provenienti da tutto il mondo: un sensazionale 15% in più rispetto all’anno precedente, che ha indotto gli organizzatori a prorogare la mostra fino al 13 gennaio 2013 (Sito internet: www.iceman.it; Blog: www.oetzi20.it).

“Il Museo Archeologico dell’Alto Adige ha svolto un ruolo essenziale nell’enorme successo di pubblico di Ötzi, custodito qui da 20 anni, grazie ai collegamenti in tutto il mondo, all’elevato livello di professionalità conforme con gli standard museali internazionali ed al fascino che le eccezionali proposte esercitano sui visitatori,” ha commentato l’assessora provinciale ai Musei Sabina Kasslatter Mur.

La direttrice del museo  Angelika Fleckinger esprime la sua soddisfazione per i successi conseguiti durante il 2011, rilevando “36.000 visitatori in più rispetto al 2010 costituiscono un riscontro eccellente per il nostro lavoro, che dimostra come sia possibile incrementare ulteriormente il potenziale di Ötzi e del Museo con offerte di elevata qualità ed una adeguata attività di comunicazione.

Le rilevazioni effettuate confermano che i contenuti e l’organizzazione del nuovo allestimento del Museo hanno trovato un riscontro estremamente positivo. In molti casi la mostra ha superato le aspettative dei visitatori, anche grazie ad un percorso variegato, piacevole e ricco di informazioni dettagliate.”

L’anniversario e le nuove scoperte hanno ridestato l’interesse dei mass media per l’Uomo venuto dal ghiaccio, finito nel 2011 nuovamente sulle prime pagine. Le troupe televisive (provenienti tra l’altro da Russia, Cina, Australia, Turchia e Stati Uniti) che hanno visitato il Museo nell’anno passato sono state 29, il doppio rispetto al 2010. Esse hanno poi diffuso in tutto il mondo le immagini della nuova ricostruzione dell’“Iceman”. Numerose interviste con la

direttrice del museo Angelika Fleckinger, il direttore dell’Istituto di ricerca per l’Iceman Albert Zink ed il responsabile della conservazione di Ötzi, Eduard Egarter Vigl, nonché innumerevoli servizi stampa, audio e video, realizzati in tutti e cinque i continenti, hanno mantenuto vivo l’interesse per Ötzi, alimentato dall’attenzione mondiale.

A questo successo ha contribuito anche la partnership con il National Geographic, grazie ad un approfondito servizio, corredato da immagini e pubblicato sulle sue 34 edizioni cartacee internazionali, così come ad un documentario esclusivo che quest’anno verrà trasmesso in Europa, dopo essere già stato diffuso negli USA.

Gli eventi di contorno alla mostra temporanea hanno reso interessante il ventennale per tutti i target: ad esempio, proponendo, in collaborazione con la rivista per bambini GEOlino, il concorso di “bricolage dell’età della pietra”, con annessa piccola esposizione. I due giorni del Festival di archeologia sperimentale “Ritorno all’età della pietra” 2011, dedicato alle famiglie, invece, sono stati all’insegna degli attrezzi di Ötzi, mentre l’appuntamento serale delle ore 17.31 “Punti di vista” era riservato agli adulti desiderosi di approfondire la mostra con le interessanti osservazioni di esperti di economia, marketing e genetica, per citarne solo alcuni.

Notevole successo e interesse hanno riscosso, inoltre, le offerte dedicate ai senior, in collaborazione con il KVW, che hanno consentito a gruppi provenienti da tutto l’Alto Adige, così come dalle residenze per anziani di Bolzano, di conoscere Ötzi in compagnia di una guida. Anche le periodiche visite guidate in lingue straniere del ciclo “Incontro tra culture” sono state recepite assai positivamente sia dagli stranieri residenti che dell’Alto Adige hanno fatto ormai la propria casa e s’interessano alla sua cultura e storia, che dagli studenti di lingue.

Non vanno inoltre dimenticate le proposte per le famiglie: dallo scorso anno, infatti, oltre a workshop ed escursioni, vengono organizzate ogni fine settimana visite guidate del museo riservate a loro.

L’“Uomo venuto dal ghiaccio” ha viaggiato per l’Europa anche durante l’anno del suo anniversario, in occasione di una mostra itinerante, che ha portato lui e il suo corredo di reperti a Valencia (Spagna) e Oslo (Norvegia).

Infine, il 2011 è stato contraddistinto da sensazionali scoperte scientifiche: Albert Zink, direttore dell’Istituto per le mummie e l’Iceman dell’EURAC, e il suo team sono riusciti a individuare in laboratorio globuli rossi perfettamente conservati dell’antico DNA di Ötzi, risalente a 5.300 anni fa, e a decodificare il suo genoma. Senza trascurare le informazioni che lo stomaco della mummia potrà fornire circa le sue abitudini alimentari e i suoi ultimi giorni di vita.

Ulteriori importanti contributi riguardanti l’Iceman e i risultati delle ricerche scientifiche sono stati offerti dal Congresso mondiale sulle mummie di San Diego, nel giugno 2011, e dal “Bolzano Mummy congress”, convegno internazionale organizzato dall’“Iceman Institute”.

“Il patrimonio genetico dell’Uomo venuto dal ghiaccio cela ancora moltissime informazioni che analizzeremo gradualmente. Esamineremo, inoltre, l’intero contenuto del suo stomaco, inclusi possibili batteri e agenti patogeni, nonché le proteine del suo organismo, come ad esempio gli enzimi, che ci consentiranno di conoscerne le funzioni. E anche il giallo della morte di Ötzi non è ancora risolto… Per questo, di certo la scienza continuerà a occuparsi di lui anche in futuro” conclude Albert Zink.

FG


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