News 2015
Aiuti alla famiglia al centro dei colloqui berlinesi di Gnecchi, Kasslatter-Mur e Saurer
Anche quest'oggi, la delegazione della Giunta provinciale in trasferta a Berlino, composta dagli assessori Luisa Gnecchi, Sabina Kasslatter-Mur e Otto Saurer, ha raccolto importanti informazioni sul sistema di assistenza sociale in vigore in Germania. Tema centrale degli incontri odierni, il sostegno alle famiglie.
Il cosiddetto "Pacchetto famiglia" (in realtà "Pacchetto sociale") in vigore in Alto Adige comprende diverse misure a sostegno del nucleo famigliare, fra cui l'assegno di natalità e l'assegno di cura, corrisposti alle madri che non lavorano. Inoltre, per le donne che si dedicano esclusivamente al lavoro domestico è stata istituita un'assicurazione volontaria per la pensione, ed esiste una pensione per le casalinghe. La competenza in materia di pensioni è dello Stato, mentre le Regioni possono gestire solo la previdenza integrativa.Il "Pacchetto famiglia" è in vigore da dieci anni, ed è necessaria pertanto una valutazione e discussione sul tema, al fine di indirizzarlo meglio alle esigenze attuali. "Si tratta anche in primo luogo", spiegano i tra assessori in trasferta a Berlino per incontrare i rappresentanti dei Ministeri del Lavoro e della Sanità, "di onorare il lavoro gratuito di enorme importanza prestato da molte persone nella cura dei familiari."
Nel corso dei colloqui con il ministro del Lavoro tedesco Walter Riester e la ministra della Sanità Ulla Schmidt, è emersa una sostanziale differenza del sistema germanico rispetto a quello altoatesino: lì, infatti, gli aiuti non si rivolgono esclusivamente alla madri che non lavorano. Per tutti i genitori c'è un contributo mensile di 125 euro indipendente dal reddito, attribuito fino all'entrata dei figli nel modno del lavoro (per un massimo di 27 anni). "Inoltre", aggiunge l'assessora Luisa Gnecchi, "è previsto un assegno di cura aggiuntivo di 300 euro al mese se uno dei genitori resta a casa, attribuito per due anni." Il periodo trascorso a casa nella cura dei figli e delle persone non autosufficienti, poi, viene conteggiato per la pensione: "Una buona forma di riconoscimento", commenta l'assessora Kasslatter-Mur, "di un lavoro altrimenti nell'ombra." Il punteggio per la pensione viene attribuito anche in caso di permanenza a casa per la cura dei figli dai tre ai dieci anni, misura particolarmente apprezzata dai tre assessori altoatesini.
"Nell'elaborazione del Pacchetto sociale", commenta Sabina Kasslatter-Mur, "non bisogna mirare al risparmio, bensì alla soluzione dei bisogni esistenti. La grande differenza nel trattamento delle madri lavoratrici e di quelle non lavoratrici deve essere eliminata, come anche l'abisso fra dipendenti pubblici e privati. È necessario conciliare meglio lavoro e famiglia, ed a questo scopo il modello tedesco è quello ideale." Per questo motivo, i tre assessori desiderano incontrare ora l'assessore regionale Richard Theiner ed altri reaponsabili del settore per verificare la possibilità di introduzione di questo sistema anche in Alto Adige.
MC