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Presentato il nuovo Museum Ladin Ursus ladinicus di San Cassiano

Dedicato all’orso preistorico i cui resti furono ritrovati in una grotta delle Conturines, il Museum Ladin Ursus ladinicus verrà inaugurato il 30 luglio 2011 a San Cassiano. Tre piani e 400 mq di esposizione con reperti, scheletri e ricostruzioni per scoprire l’antichissimo plantigrado. Il museo è stato presentato questa mattina a Palazzo Widmann dal presidente della Provincia, Luis Durnwalder, e dall’assessora, Sabina Kasslatter Mur.

Crani di Ursus ladinicus

E’ l’Ursus ladinicus, o orso ladino, l’indiscusso protagonista della nuova struttura espositiva la cui inaugurazione è prevista per il 30 luglio 2011 a San Cassiano, in Val Badia. Tanto che a questo enorme animale preistorico, i cui resti scheletrici furono ritrovati nel 1987 in una grotta ai piedi della Cima delle Conturines, il nuovo museo di San Cassiano deve anche il nome: Museum Ladin Ursus ladinicus.

Grazie a reperti, scheletri, installazioni video e una ricostruzione della grotta con l’“orso che dorme”, il Museum Ladin Ursus ladinicus presenterà, su una superficie di 400 mq suddivisa su tre piani, storia, ambiente e rilevanza scientifica di questa specie di orso delle caverne che, come è stato accertato, è tutta ladina.

Il nuovo Museum Ladin Ursus ladinicus è stato illustrato oggi  nel corso di una conferenza stampa alla presenza del presidente della Provincia Luis Durnwalder, dell’assessora all’Istruzione e Cultura tedesca Sabina Kasslatter Mur, di Othmar Parteli, direttore della Ripartizione Musei, del presidente del Museum Ladin, Heinrich Huber, del direttore del museo Stefan Planker, di Herwig Prinoth, il curatore scientifico e del presidente dell’Amministrazione Civica di San Cassiano Thomas Pescollderungg.

Nel corso della sua presentazione il presidente della Provincia, Luis Durnwalder, ha sottolineato l’importanza di questa nuova sede distaccata a S. Cassiano del Museum Ladin di San Martino allo scopo di valorizzare appieno i reperti ritrovati nella grotta delle Conturines e fornire un ulteriore polo di attrazione alla zona sotto il profilo culturale e turistico.

Il costo del nuovo museo a carico della Provincia è di 750.000 euro e la struttura è stata messa a disposizione della Provincia a titolo gratuito da parte dell’Amministrazione Civica di San Cassiano.  

L’assessora Kasslatter Mur ha posto l’accento sul fatto che il nuovo museo si inserisce nell’ambito della valorizzazione delle Dolomiti dichiarate patrimonio dell’umanità da parte dell’Unesco.

La grotta delle Conturines dove furono ritrovati i resti dell’orso si trova a 2.800 m di quota. Lì il 23 settembre 1987 un noto albergatore e guida alpina della Val Badia, Willy Costamoling, mentre era alla ricerca di fossili si imbatté in un vero e proprio cimitero di orsi preistorici, con oltre 60 scheletri. Insieme a essi furono ritrovati anche i resti di un “leone delle caverne”.

Le analisi accertarono che le ossa fossilizzate risalivano a 50.000-40.000 anni fa. Indagini successive, condotte sull’ossatura e sul DNA dallo staff di Gernot Rabeder, docente di Paleontologia all’Università di Vienna, rivelarono che si trattava di una nuova specie di orso delle caverne, ribattezzata Ursus ladinicus in onore dei Ladini. Leggermente più piccolo dell’orso delle caverne già noto, l’Ursus ladinicus era comunque grande più o meno come un odierno grizzly, ma era erbivoro.

L’importanza scientifica del ritrovamento delle Conturines è notevole, anche perché rimane, per ora, l’unica traccia di orso preistorico dell’intera area dolomitica. Il museo nasce come sede distaccata del Museum Ladin Ćiastel de Tor, ed è articolato su tre piani per un totale di 400 mq.

Al piano terra del museo trovano posto la cassa e lo shop. Il primo piano ospita la sezione teorica: dopo una prima parte dedicata alla formazione geologica delle Dolomiti, con splendidi fossili, si passa alla storia della scoperta dell’orso. Reperti originali – come denti e crani –, installazioni video e un intero scheletro di orso delle caverne accompagnano la descrizione di ambiente e condizioni di vita dell’Ursus ladinicus.

Dei pannelli illustrano gli aspetti scientifici legati al ritrovamento, ad esempio quello della datazione, e il suo rilievo per lo studio della preistoria. I reperti delle Conturines sono infatti fondamentali per la determinazione del clima di 40.000 anni fa nell’area dolomitica: essi ci confermano che all’epoca la temperatura era molto più elevata di ora, in quanto il limite del bosco arrivava 1.000 metri più in alto, vicino all’ingresso della grotta dell’orso, che era vegetariano. Nel piano interrato del museo, infine, si trova una ricostruzione della grotta delle Conturines, con l’“orso che dorme” insieme al suo cucciolo.

A realizzare gli interni della nuova sezione del Museum Ladin dedicata all’Ursus ladinicus sarà l’austriaco Rainer Verbizh, lo stesso architetto che una decina d’anni or sono curò l’allestimento del Ćiastel de Tor. Verbizh acquisì notorietà negli anni ’70 collaborando con Piano & Rogers alla progettazione del Centre Georges Pompidou a Parigi.

Il nuovo Museum Ladin Ursus ladinicus è situato nel centro di San Cassiano, in Strada Micurà de Rü 26, in un edificio messo a disposizione dall’Amministrazione Civica di San Cassiano e dista circa 20 km dal Museum Ladin Ćiastel de Tor a San Martino in Badia.

L’acquisto del biglietto d’ingresso ad uno dei due musei fornirà il diritto ad accedere gratuitamente all’altro museo.

Informazioni:
Museum Ladin Ćiastel de Tor, via Tor,65 San Martino in Badia
tel. 0474 524020, fax 0474 524263; web www.museumladin.it, e-mail info@museumladin.it.

 

FG

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