News 2015
Sì alla tutela del biotopo di San Candido
La I Commissione provinciale per la tutela del paesaggio nella seduta del 5 settembre 2002 si è occupata, tra l'altro, dei seguenti punti all'ordine del giorno: l'istanza dell'associazione per la difesa delle bellezze naturali riguardante la tutela del biotopo di orchidee Rohrach al confine tra i comuni di San Candido e Dobbiaco; le istanze dei comuni di Caldaro e Vadena riguardanti l'ampliamento di esercizi ricettivi nelle zone di rispetto; l'istanza dell'Ufficio ecologico provinciale ecologia del paesaggio riguardante il divieto di ampliamento di bungalows lungo il lago di Caldaro.
La proposta di mettere a disposizione un biotopo per la conservazione a lungo termine della zona delle orchidee di Rohrach è stata approvata a larga maggioranza. La I Commissione provinciale per la tutela del paesaggio ha confermato così anche la decisione della II Commissione provinciale per la tutela del paesaggio. Quest'ultima, infatti, il 6 agosto 2002 aveva respinto il progetto di una cooperativa di malghe alpine di Dobbiaco-San Candido, che prevedeva l'innalzamento di un bacino grande 1,5 ettari con 20.000 metri cubi di materiale di scavo, per motivi di tutela ambientale e perchè erano disponibili siti alternativi.Il biotopo di orchidee di Rohrach si estende su una superficie di 2,39 ettari al confine dei comuni di San Candido e di Dobbiaco, tra la strada statale e la linea ferroviaria. Si tratta di un prezioso complesso di biotopi dove sono presenti diversi microhabitat. Secondo l'Ufficio Ecologia del paesaggio l'area, tra l'altro, rappresenta per la fauna anche l'unico punto di attraversamento della valle. Nel biotopo sono presenti ben 16 tipi differenti di orchidee, che in Alto Adige si trovano sotto stretta tutela. La I Commissione provinciale per la tutela del paesaggio ha ritenuto il biotopo di Rohrach un luogo di elevato valore naturalistico.
Le istanze dei comuni di Caldaro e di Vadena sono state accolte, ma non esattamente nei termini in cui erano state presentate: si é infatti proposto un compromesso. Con la modifica dei piani paesaggistici dovrebbe essere consentito agli esercizi ricettivi nelle zone di rispetto un ampliamento qualitativo e quantitativo. La I Commissione provinciale per la tutela del paesaggio ha respinto queste pretese, perchè ciò avrebbe portato ad uno sviluppo edilizio insostenibile nella zona del lago: solo un ampliamento qualitativo avrebbe portato a raddoppiare la cubatura. Alla fine la I Commissione si è trovata d'accordo a consentire un ampliamento degli esercizi ricettivi fino ad un massimo del 20% dell'esistente volume edilizio di superficie.
Stesso contenuto aveva anche la seconda istanza dell'Uffico ecologia del paesaggio, riguardante il divieto di ampliamento dei bungalows lungo il lago di Caldaro. Gli edifici residenziali, che distano meno di 300 metri dalla riva del lago, non potranno superare nemmeno in futuro la cubatura di 850 metri cubi prevista dalle leggi provinciali.
Le decisioni della I Commissione provinciale per la tutela del paesaggio andranno in Giunta Provinciale per l'approvazione definitiva.
bg