Giornata dell’Autonomia 2014

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Finanziaria impugnata, Bizzo: "Attacco all'autonomia"

"Un'operazione dilettantesca, superficiale e addirittura paradossale, che in realtà nasconde un attacco alla nostra autonomia". Non usa giri di parole l'assessore provinciale Roberto Bizzo per commentare l'impugnazione, da parte del governo, della legge finanziaria provinciale. Citando passaggi dell'Accordo di Milano, e sentenze della Corte Costituzionale, Bizzo si dichiara "convinto che il procedimento terminerà con una sentenza favorevole alla Provincia".

Sono due i passaggi della legge finanziaria provinciale che il Consiglio dei Ministri ha deciso di impugnare: il primo riguarda l'abbattimento dell'addizionale regionale Irpef per le fascie di reddito più basse, il secondo riguarda invece il contenimento delle spese. Secondo il governo si tratterebbe di un'invasione di campo nelle competenze statali, l'assessore provinciale alle finanze Roberto Bizzo ha replicato durante una conferenza stampa bollando come "superficiali e paradossali" le motivazioni di Roma. Partendo dall'azzeramento dell'addizionale Irpef per i redditi più bassi, Bizzo ha spiegato che "la Provincia si è mossa rispettando l'Accordo di Milano sul finanziamento dell'Autonomia sottoscritto dal presidente Durnwalder e dai ministri Calderoli e Tremonti".

L'intesa prevede che su alcuni tributi, tra cui l'addizionale regionale Irpef, la Provincia possa prevedere esenzioni, detrazioni e deduzioni, nei limiti delle aliquote massime (1,4%) previste dalla normativa statale. "Con l'accordo di Milano - ha sottolineato l'assessore provinciale alle finanze - abbiamo di fatto rinunciato a circa 800 milioni di entrate per avere in cambio proprio una maggiore autonomia nella gestione delle aliquote di imposte locali". Assieme al direttore della Ripartizione finanze, Eros Magnago, Bizzo ha poi citato una recente sentenza della Corte Costituzionale, lo stesso organo che sarà chiamato a giudicare la legittimità o meno dell'impugnazione governativa. In un pronunciamento simile, riguardante la riduzione dell'Irap per gli agricoltori trentini, la Corte Costituzionale sancisce che "nell'ipotesi in cui il gettito di un tributo erariale sia interamente devoluto alla Provincia (come nel caso dell'addizionale Irpef), questa può in ogni caso modificare aliquote e prevedere agevolazioni, con il solo limite del rispetto delle aliquote superiori".

L'altro passaggio impugnato dal Consiglio dei Ministri riguarda il contenimento delle spese, con particolare attenzione a consulenze e incarichi esterni. Un decreto legge statale fissa nel 20% delle spese sostenute nel 2009 il limite da rispettare, ma l'Accordo di Milano si muove su un altro livello. "La Provincia concorda con lo Stato l'ammontare dei risparmi annuali nell'ambito del patto di stabilità - ha spiegato Bizzo - ma poi è la Provincia che decide come e dove ridurre le spese". Anche su questo punto, tra l'altro, esistono diverse sentenze della Corte Costituzionale che si esprimono nella direzione impostata dall'amministrazione altoatesina.

"A meno che la Corte Costituzionale non voglia smentire se stessa - hanno spiegato Bizzo e Magnago - siamo convinti che la sentenza ci darà ragione". Al di là delle spiegazioni tecniche, l'assessore Bizzo offre anche una chiave di lettura più politica della vicenda. "Si tratta di un'operazione dilettantesca e superficiale - ha spiegato - che maschera in realtà un attacco alle autonomie speciali. Basti pensare che, oltre a quella altoatesina, sono state impugnate anche le finanziarie di Trento e del Friuli Venezia Giulia. Il paradosso è che il federalismo fiscale che il governo sta preparando, in buona parte si muove ricalcando proprio l'Accordo di Milano del 2009, prevedendo dunque una maggiore autonomia delle regioni a statuto ordinario in materia fiscale. Non è pensabile che lo Stato voglia togliere ad una Provincia autonoma come la nostra quello che sta in realtà proponendo anche alle regioni a statuto ordinario".

mb

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