News 2015
Primo vertice provinciale per combattere lo sfruttamento della prostituzione in Alto Adige
Progetti, modalità di intervento e risorse per combattere lo sfruttamento della prostituzione in Alto Adige: questi i temi discussi a Bolzano nel corso della prima riunione del "Tavolo di coordinamento provinciale" per sviluppare misure a contrasto del fenomeno. Vi partecipano rappresentanti delle amministrazioni, della magistratura, dei servizi sociali, delle forze dell'ordine.
All’incontro, convocato dall’assessore Otto Saurer nella sede dell'Assessorato alla Sanità e al Servizio sociale, hanno preso parte rappresentanti della Magistratura (erano presenti il Procuratore Capo Cuno Tarfusser e due magistrati), dei servizi sociali territoriali pubblici e privati, della Formazione professionale, del Fondo Sociale Europeo e del Comune di Bolzano. Ai lavori preparatori della seduta hanno inoltre partecipato i rappresentanti delle Forze dell’ordine che aderiscono parimenti al progetto.Si è trattato della seduta costitutiva - coordinata da Eugenio Bizzotto, direttore dell'Ufficio provinciale Famiglia, donna e gioventù - di un'iniziativa nata dalla constatazione che il fenomeno della prostituzione di strada è in continua crescita e che in molti casi ha natura coatta, venendosi a configurare come una vera e propria forma di nuova schiavitù. Si stima che sul territorio altoatesino siano circa 200 le donne costrette a prostituirsi, con una presenza media giornaliera sulle strade intorno alle 70 persone. Attualmente la prostituzione di strada vede coinvolte per la quasi totalità donne extracomunitarie che giungono in Alto Adige piene di speranze ma spesso finiscono vittime di sfruttatori privi di scrupoli che requisiscono loro i documenti e con minacce, ricatti e violenza le costringono a prostituirsi lungo le strade con l’obbligo di realizzare incassi rilevanti.
L’iniziativa attivata dall’assessore Saurer ha come obiettivo la promozione di progetti concreti che permettano alle donne vittime della tratta di sottrarsi allo sfruttamento sessuale e quindi di uscire dal mondo della prostituzione. Fondamentale nello sviluppo di questi progetti d’aiuto sarà l’azione coordinata in Alto Adige di tutti gli enti interessati che potranno avvalersi nella loro azione degli strumenti previsti dal Testo Unico sull’immigrazione, quali il rilascio del permesso di soggiorno per motivi di protezione sociale alle donne che, presenti illegalmente sul territorio italiano, vogliano uscire dal giro della prostituzione.
La prima riunione ha avviato la discussione sul problema e nei prossimi incontri, a partire da settembre, gli esperti convocati svilupperanno nel dettaglio gli interventi da adottarsi in provincia di Bolzano, definendo in particolare le risorse necessarie e le modalità di gestione necessarie per contrastare il fenomeno.
A livello nazionale il Dipartimento Pari Opportunità ha nel frattempo attivato un numero verde contro la schiavitù delle donne vittime di tratta (800 – 290290) che è raggiungibile 24 ore su 24 tutti i giorni da tutta Italia. In maggio la Provincia Autonoma di Bolzano ha inoltre aderito al Tavolo di coordinamento del Triveneto, che già da due anni ha attivato programmi di assistenza ed integrazione sociale per donne vittime di sfruttamento sessuale.
pf