News 2015
Vertice della Provincia per discutere tutte le priorità delle politiche sociali in Alto Adige 2002-2005
Introduzione di un fondo per i non-autosufficienti, nuove regole per il calcolo delle rette delle case per anziani, creazione di un catalogo che inquadri le tipologie delle prestazioni, interventi per arginare il fenomeno-profughi e le nuove povertà: questi i temi-base affrontati nella clausura di tre giorni che l´assessore Otto Saurer ha tenuto con gli operatori della Ripartizione Servizio sociale per fissare le future priorità del settore.
Tre giorni - martedì 23, mercoledì 24 e giovedì 25 luglio - è durata la clausura in cui anche quest´anno l´assessore provinciale al Servizio sociale Otto Saurer ha coinvolto l´intero staff di dirigenti e collaboratori della Ripartizione provinciale. Tre giorni - passati tra la Scuola provinciale di Pianizza di Sopra e il palazzo provinciale di Egna - in cui si è elaborata una strategia mirata da un lato ad inquadrare gli esatti confini dei problemi, dall´altro a fissare le priorità per il periodo 2002-2005.Il nuovo Piano provinciale verrà integrato tenendo conto di nuovi fenomeni quali le nuove povertà e l´immigrazione, le dipendenze, il problema-anziani, la qualità della gestione dei servizi, la sussidiarietà, il volontariato, il coordinamento sanità-sociale. Centrali restano per l´Assessorato i concetti di famiglia e scuola e la prevenzione, criterio-base in tutti i settori.
Prima tappa della clausura è stata una verifica sull’attività svolta durante l´anno; in seguito si è passati a fissare le priorità per gli anni a seguire, con speciale riferimento ai mesi restanti del 2002. Nella "tre giorni" si è analizzato il grado di attuazione degli obiettivi e sono state discusse le priorità per il lavoro sociale dei prossimi anni, da attuarsi attraverso un coinvolgimento diretto di tutti i partecipanti. Saurer ha sottolineato come i risultati dei lavori costituiscano la base concreta per l’ elaborazione del programma per la prossima legislatura.
Di fatto sono stati presi in considerazione tutti i temi cruciali per l’Alto Adige, in special modo indicatori e standard di sviluppo dei servizi residenziali, semiresidenziali e ambulatoriali della provincia. Qui l’accento è caduto sul grado di attuazione degli obiettivi definiti dal Piano sociale provinciale 200 2002 e sugli ulteriori sviluppi dello stesso. Entro settembre verrà infatti presentato il nuovo concetto di sviluppo di questo documento, fondamentale per la programmazione delle politiche sociali. Il nuovo Piano verrà integrato tenendo conto di nuovi fenomeni quali - come detto - le nuove povertà, il settore delle dipendenze e della psichiatria, l’integrazione, l’immigrazione.
Nell’ambito del tema-integrazione è stato posto l’accento sulle relazione, il lavoro in rete ed i rapporti tra società , servizi sociali e scuola in particolare. Attraverso il metodo partecipativo tutti gli attori del sociale saranno coinvolti nell’elaborazione di questo documento programmatico, che rappresenterà la base per lo sviluppo a breve-medio termine dei servizi. A fronte della crescente spesa sociale e sanitaria la politica dei costi si orienta all’introduzione di nuovi strumenti economico-contabili (contabilità per centri di costo).
Il disegno di legge provinciale per l’introduzione del fondo per non autosufficienti rappresenta un obiettivo primario della politica sociale. Nel settore residenziale dell’assistenza agli anziani l’attenzione sul tema-costi è stata caratterizzata dall’introduzione di nuove regole per il calcolo delle rette nelle case di riposo e dei centri di degenza. Resta obiettivo fondamentale anche la qualità dei servizi delle politiche sociali locali. Tra gli obiettivi della presente legislatura figurano infatti l’elaborazione di strumenti per garantire e migliorare questo settore. Ancora: la creazione di un Catalogo delle prestazioni permetterà di classificare e definire le tipologie delle prestazioni sociali. Il progetto relativo all’ "Accreditamento" garantirà inoltre criteri e standard definiti di qualità per la gestione dei servizi erogati da gestori pubblici e privati. Questo soprattuto nell’ottica dello sviluppo delle offerte dei servizi assistenziali alla luce delle nuove disposizioni legislative.
Nel settore dell´assistenza alle persone anziane la qualità dei servizi viene sviluppata attraverso l’analisi del fabbisogno di personale nelle case di riposo e nei centri di degenza, lo sviluppo e l’adeguamento dei profili professionali alle nuove necessità assistenziali. L’assessore Saurer ha illustrato, in tale contesto, le principali novità del nuovo contratto di comparto che prevede nuovi strumenti caratterizzati da maggiore flessibilità (part-time, aspettativa ecc. orari).
Nelle strutture residenziali sono stati infine introdotti tre livelli di non-autosufficienza, mirati a garantire un’adeguata rilevazione dei bisogni di assistenza. Per quanto poi riguarda i modelli di sviluppo residenziali si è parlato di innovazioni e di alternative. Nel settore dei contributi ad organizzazioni ed associazioni l’obiettivo-qualità è stato raggiunto attraverso l’introduzione di veri e propri criteri di qualità.
Settore profughi e nuove povertà: prevede misure diversificate, come la definizione delle direttive per l’assistenza economica per richiedenti asilo, oltre a interventi specifici per i profughi. Uno specifico progetto avviato dall’assessorato potrà garantire il monitoraggio e interventi specifici nel setttore del contrasto delle problematiche. Ampio spazio è stato dedicato al tema della sussidiarietà, del volontariato sociale e delle forme di autoaiuto. La politica sociale provinciale mira a sostenere con decisione e a valorizzare le organizzazioni degli enti socioassistenziali, gli interventi per l’auto-aiuto, la riforma dei comitati di distretto e l’attività di continuo coordinamento. Il coordinamento sanità-sociale rappresenta una delle priorità attraverso lo sviluppo continuo dei distretti socio–sanitari.
Infine si è parlato della centralità del soggetto-famiglia, con particolare riferimento allo sviluppo delle attività sociopedagogiche e delle forme di accrescimento delle competenze sociali ed educative sempre all’interno della famiglia. Si è discusso della conciliabilità lavoro - famiglia. Uno studio dell’Assessorato propone la creazione di un intero programma di interventi concreti: da un lato un più sostanziale sostegno economico alle famiglie con figli, dall’altro l’ampliamento e lo sviluppo di servizi (asili nido, Tagesmütter, centri per la famiglia).
La prevenzione rimane peraltro l´obiettivo-clou delle politiche sociali. Il recente convegno sulla prevenzione ha posto l’accento su alcuni importanti esempi (best-practices) degli effetti della prevenzione nel lavoro sociale verso le comunità locali. L’assessore Saurer ha chiesto anche ai partecipanti di amministrazioni locali ed enti pubblici intervenuti di continuare a garantire la loro preziosa collaborazione nella definizione e nello sviluppo dei servizi sociali della provincia di Bolzano.
EM