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Nuovo carcere di Bolzano: Durnwalder a Roma firma l’intesa

Dopo la partecipazione alla seduta del Consiglio dei ministri e l’incontro con papa Benedetto XVI in Vaticano, la giornata romana del presidente della Provincia Luis Durnwalder si è conclusa con un importante atto politico-istituzionale: nel tardo pomeriggio di oggi (17 dicembre) Durnwalder ha firmato con il Commissario delegato per il Piano carceri Franco Ionta l’intesa per la costruzione del nuovo carcere a Bolzano. Un passo avanti decisivo verso il nuovo istituto, che ospiterà 220 detenuti e sarà finanziato con i fondi previsti nell’Accordo di Milano.

Il documento siglato a Roma da Franco Ionta e Luis Durnwalder nella sede del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria stabilisce che la nuova struttura, prevista dal piano del Governo per risolvere l’emergenza del sovraffollamento delle carceri, sarà realizzata a Bolzano sud in un’area vicina all'aeroporto. Per la costruzione e la gestione dell’istituto sono previsti schemi contrattuali di partnership tra pubblico e privato. Ionta e Durnwalder hanno sottolineato l’aspetto fondamentale di questo accordo: il futuro istituto migliorerà le condizioni di vita dei detenuti e di lavoro degli agenti di polizia penitenziaria.

"La realizzazione del nuovo carcere di Bolzano – ha ricordato Durnwalder – è da anni uno dei temi centrali dell'agenda politica in Alto Adige, perché l'attuale struttura è assolutamente inadeguata e i limiti strutturali impediscono anche di svolgere quelle attività considerate fondamentali per il recupero della persona." La firma dell’intesa, frutto della buona collaborazione tra Stato e Provincia autonoma, sblocca la procedura di un progetto ormai indifferibile. "Inoltre, grazie a questa volontà comune di risolvere un problema urgente, verrà nel contempo messa a disposizione della collettività l’attuale area del carcere in via Dante. Ora l’auspicio è che i lavori del nuovo istituto a Bolzano sud possano iniziare già nei primi mesi del 2011", ha aggiunto il Presidente.

Il commissario governativo Ionta ha ricordato che "obiettivo del Piano è realizzare istituti tecnicamente e funzionalmente adatti a migliorare le condizioni di vita dei detenuti, ampliando gli spazi e favorendo le attività riabilitative, e a garantire al tempo stesso un elevato livello di sicurezza, ottimizzando il lavoro degli agenti di polizia penitenziaria. L’istituto sostituirà l’attuale carcere di via Dante, avrà una capienza di 220 persone e disporrà di una sezione femminile."

L’Intesa firmata a Roma rispetta l’autonomia e le competenze della Provincia, che applicherà la propria normativa sulle procedure urbanistiche e sugli atti di esproprio e liquidazione. L’accordo definisce inoltre una forma di partenariato istituzionale: l’opera sarà infatti finanziata con il ricorso a parte dei fondi messi a disposizione dalla Provincia nel quadro dell’Accordo di Milano, 100 milioni di euro utilizzabili per lavori pubblici di interesse sia locale che nazionale. A fronte del contributo provinciale lo Stato, come detto, trasferisce alla Provincia l'area su cui attualmente sorge il carcere, destinata alla costruzione di opere pubbliche. Infine il documento stabilisce la possibilità, in base alla disponibilità dei fondi assegnati negli anni dallo Stato alla Provincia, di applicare schemi contrattuali di partenariato pubblico-privato sia per la realizzazione dell’opera, nei tempi e nei costi preventivati, sia per una gestione più efficiente della struttura, la cui manutenzione sarà a carico del privato.

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